Citoplasma: componente della cellula che si trova all’interno della membrana citoplasmatica esluso il nucleo.
Clitoride: organo rudimentale, che fa parte dei genitali esterni femminili, situato in posizione mediana, nella parte anterosuperiore della vulva. È omologo del pene maschile e come questo ha capacità erettile. E’ costituito da due corpi cavernosi ed è imbrigliato da una piega delle piccole labbra, detta frenulo del clitoride. Durante i rapporti sessuali l’eccitazione delle terminazioni contenute nel clitoride ha una parte fondamentale nella fisiologia dell’orgasmo.
Clomifene: agonista non-steroideo degli estrogeni; blocca il feed-back negativo degli estrogeni a livello ipotamo-ipofisario mediante competizione recettoriale con conseguente ipersecrezione gonadotropinica e iperstimolazione ovarica.
Clostridium difficile: batterio anaerobio gram + della famiglia dei clostridi. Il CD abitualmente colonizza l’intestino e diventa virulento in caso di alterazione della normale flora batterica intestinale. La diagnosi è effettuata mediante coprocultura e dosaggio della enterotossina mediante saggio immunoenzimatico ELISA (EIA) a cui si associa il saggio di citotossicità tossinica, dei batteri in coltura cellulare, valutata mediante PCR. Le tossine prodotte dal CD vengono utilizzate per la terapia delle patologie con contrazioni spasmodiche muscolari incontrollate.
Congenital Adrenal Hyperplasia (CAH): iperplasia surrenalica congenita provocata da un defi. cit di 21-idrossilasi
Coniugata: denominazione di alcuni diametri del bacino femminile, nel suo distretto superiore, la cui valutazione è importante in rapporto al passaggio del feto durante il parto. Si distinguono la c. anatomica, la c. diagonale e la c. ostetrica.
– C. anatomica o diametro antero-posteriore; decorre dal margine anteriore del promontorio dell’osso sacro al margine superiore della sinfisi pubica essa misura generalmente da 11,5 a 12 cm.
– C. diagonale. Rappresenta la distanza tra il centro del promontorio dell’osso sacro e il margine inferiore della sinfisi pubica essa misura in media 12,5 cm e si può valutare mediante esplorazione vaginale, introducendo il dito indice e il medio in vagina fino a toccare all’indietro il promontorio del sacro.
-Coniugata ostetrica
Cordone ombelicale (funicolo): si inserisce in corrispondenza della piatto fetale della placenta: il 56% delle volte eccentricamente, il 28% al centro di essa. Nel 15% dei casi esso s’inserisce in corrispondenza del margine della placenta, dando origine alla cosiddetta inserzione a racchetta. In rari casi (1%) si inserisce addirittura sulle membrane ovulari prima di raggiungere la placenta, presentando così un’inserzione velamentosa.
Chorion: membrana che come un sacco circonda l’embrione durante i primi stadi del suo sviluppo esso è a contatto con la mucosa uterina, dalla quale può trarre gli elementi necessari alla vita e allo sviluppo dell’embrione. Il c. è formato da due componenti: esternamente le cellule del trofoblasto, al di sotto delle quali sono cellule del mesoderma extraembrionale esso delimita una cavità (detta celoma extraembrionale), entro la quale sono sospese due vescicole addossate l’una all’altra (vescicola amniotica e sacco vitellino) e unite alla parete del chorion.
CRH, (Corticotropin-Releasing Hormone) originariamente conosciuto come CRF (Corticotropin-Releasing Factor), ormone polipetidico secreto dall’ipotalamo (nucleo paraventricolare, amigdala e nucleo ceruleo) stimola la sintesi e secrezione adenoipofisaria dell’ACTH, corticotropina che a sua volta stimola la secrezione surrenalica dei glicocorticoidi (cortisolo in particolare) e di DHEA-s. E’ prodotta anche dai linfociti T e dalla placenta e la sua concentrazione sierica aumenta con il progredire della gravidanza. In gravidanza favorisce la secrezione del cortisolo e del DHEA-s, precursore degli estrogeni secreti dalla placenta, e quindi è importante per la crescita fetale. Inoltre è importante nella fisiopatologia dell’insorgenza del parto prematuro o a termine perchè favorisce la secrezione di mediatori chimici del travaglio di parto come le prostaglandine, le gap junctions e i recettori per l’ossitocina. Un rapido aumento dei livelli circolanti di CRH si verifica al momento della comparsa del parto, suggerendo che, oltre alle sue funzioni metaboliche, CRH può agire come un trigger del parto.
Chorion-amniotica (membrana): membrana che avvolge il feto e che risulta dalla fusione della membrana amniotica con la membrana del corion, in conseguenza del fatto che la cavità amniotica (entro la quale è sospeso l’embrione) si ingrandisce molto più rapidamente del sacco coriale. Il feto non si trova annidato a diretto contatto con la mucosa uterina, ma è immerso in una cavità ripiena di liquido (cavità amniotica o cavità ovulare e liquido amniotico).La parete che riveste la cavità è di origine fetale, cioè si è venuta differenziando da una porzione dell’embrione.
Corona radiata: cellule della granulosa disposte a raggiera intorno all’ovocita. negli ovociti maturi (MI e MII) la c.r. si presenta ben espansa, a “sun-burst”. Le cellule della corona radiata sono collegate allo strato esterno dell’ovocita, la zona pellucida e lo penetrano mediante prolungamenti citoplasmatici in modo da fornire aminoacidi essenziali ed elettroliti alla cellula uovo.
In neuroanatomia corona radiata è l’insieme delle fibre nervose che uniscono i nuclei del talamo ottico con la corteccia cerebrale e che si irradiano a ventaglio nella sostanza bianca degli emisferi cerebrali.
Corpus albicans: evoluzione del corpo luteo. Si presenta come una piccola massa di tessuto fibroso sulla superficie ovarica, di colorito biancastro.
Corpi cavernosi: formazioni anatomicche costituite da tessuto cavernoso, lacune sanguigne irregolari e collegate fra di loro. Sono situati nel clitoride e nel pene. Si inturgidisce quando si riempiono di sangue. Tale fenomeno è alla base dell’erezione del pene stesso, che aumenta così di volume e di consistenza rendendo possibile il compimento del coito. Questa però è resa possibile, senza danno per l’organo, dai muscoli ischio – cavernosi che lo circondano ad anello. Nel pene si hanno due corpi cavernosi laterali, di forma cilindrica allungata e fissati nella parte posteriore alla branca ischiopubica del bacino a livello della sinfisi pubica.
Corpo luteo: struttura che si forma nell’ovaio dal follicolo ooforo, dopo che questo, giunto a maturazione, ha liberato l’uovo in esso contenuto. Dopo l’ovulazione, la piccola apertura che si era formata sulla superficie dell’ovaio si chiude rapidamente e la cavità del follicolo, nella quale si è versato un po’ di sangue, viene riempita da un piccolo coagulo, mentre le cellule della granulosa vanno incontro a un’importante serie di modificazioni. Innanzi tutto esse si moltiplicano, in modo che lo strato della granulosa diviene molto alto e assume un aspetto pieghettato, venendo a occupare la maggior parte del follicolo.
Cowper (ghiandole di): devono il nome a William Cowper, anatomico e chirurgo inglese (Alresford, 1666 – Londra, 1709) che per primo le descrisse. Sono le più piccole formazioni ghiandolari (circa 1 cm ciascuna) associate alle vie spermatiche poste una per lato a fianco dell’uretra maschile nella sua èporzione cavernosa. La loro funzione è quella di produrre un secreto mucoso atto a lubrificare l’uretra subito prima dell’eiaculazione. Sono omologhe alle ghiandole del Bartolini nelle femmina.
Crawford (segno di): dolore pelvico-addominale provocato da movimenti antero-posteriori o di lateralizzazione del collo o del moncone uterino impressi dalle dita eslporatrici inserite nei fornici. E’ patognomonico di parametrite spastica o cicatriziale.
Credè (manovra di): Compressione dall’esterno con le mani da parte dell’ostetrico del fondo e del corpo dell’utero per favorire il secondamento durante il parto. Si pone la mano sul fondo dell’utero con il pollice rivolto in avanti e le altre quattro dita sulla parete posteriore dell’utero. All’inizio si massaggia delicatamente l’utero per provocarne la contrazione e quindi si preme con forza costante l’utero in direzione della vagina
Cremastere: struttura muscolare componente del funicolo spermatico, detto anche tonaca eritroide. È formato da fasci di fibre muscolari in continuazione con quelle del muscolo obliquo interno e trasverso della parete addominale, che formano una specie di guaina attorno al funicolo e si espandono in parte anche sul testicolo, come a formare un sacchetto. Esiste anche nella donna, ma è rudimentale e segue il legamento rotondo dell’utero. La sua contrazione, sottoposta al controllo della volontà, determina l’innalzamento del testicolo, che viene così avvicinato all’apertura esterna del canale inguinale.
Crioconservazione: procedura utilizzata per conservare embrioni e gameti in azoto liquido, a -178 °C.
Criptorchidismo: mancata discesa del testicolo nel sacco scrotale (foto).
Cumulo ooforo: aggregato di cellule della granulosa che racchiudono l’ovocita primario all’interno della cavità follicolare,
Curva da carico di glucosio (OGTT, Oral Glucose Tolerance Test): dosaggio della glicemia in paziente a digiuno da 8-12 ore. Si esegue un prelievo per dosaggio della glicemia a digiuno (tempo 0′) e, se i valori sono <140 mg/dl, si somministrano al p/te 75 gr di glucosio disciolto in 200 cc di acqua. Si dosa la glicemia dopo 30′, 60′, 90′ e 120′. L’OGTT esprime la reazione insulinemica, la riserva pancreatica di insulina e il catabolismo glicidico a livello epatico. I valori di glicemia normali devono essere <100 mg/dl al tempo 0′ e <140 mg/dl dopo 120′; valori 140-200 mg/dl dopo 120′ fanno porre diagnosi di Intolleranza al glucosio (IGT, Impaired Glucose Tolerance) che viene considerato uno stadio pre-diabetico; valori glicemici >200 mg/dl dopo 120′ sono propri del diabete.
Il test è controindicato se la glicemia a digiuno supera 140 mg/dl.
Il test va praticato preferibilmente di mattina perchè il ritmo circadiano del metabolismo del glucosio è massimo al mattino.
Se si associa contemporaneamente il dosaggio dell’insulinemia, si può fare la diagnosi diffrenziale fra diabete tipo I e tipo II.
In gravidanza per la diagnosi di diabete gestazionale si utilizza un minitest con carico orale di 50 gr di glucosio.