Home Addome Megacolon tossico

Megacolon tossico

Da dottvolpicelli

Il megacolon tossico è un’abnorme distensione gassosa del colon, ad insorgenza acuta, indipendente da processi ostruttivi. L’importante dilatazione totale o segmentale delle pareti coliche provoca sintomi come gonfiori e dolori addominali, febbre e shock.

Il megacolon tossico è un’affezione molto grave e può rivelarsi letale quando non viene trattata con la massima urgenza ed in modo adeguato. L’attributo “tossico” lo distingue dalle altre forme non tossiche di distensione colica, come quelle congenite (malattia di Hirschsprung), idiopatiche o pseudo – ostruttive (sindrome di Ogilvie). In particolare, si parla di megacolon tossico per sottolineare la presenza di sintomi di tossicità sistemica (come la confusione mentale) riconducibili alle alterazioni dell’omeostasi elettrolitica e dell’equilibrio acido-base.

EZIOLOGIA – 

  • Il megacolon tossico è una complicanza delle malattie infiammatorie intestinali. La colite ulcerosa ed il morbo di Crohn rappresentano le più comuni cause di megacolon tossico in Italia e negli altri Paesi industrializzati, mentre nelle regioni in via di sviluppo e tra i pazienti debilitati prevalgono i megacolon tossici dovuti a processi infettivi del colon che conducono alla colite pseudomembranosa.
  • terapie antibiotiche prolungate non compensate dall’assunzione di probiotici: un simile trattamento può provocare una disbiosi intestinale con selezione di ceppi resistenti (colite pseudomembranosa da Clostridium difficile, comune in ambiente ospedaliero e difficile da trattare).
  • Anche gli antidiarroici, i narcotici o gli anticolinergici – somministrati per la terapia di una colite ulcerosa, del m. di Crohn o di una banale gastroenterite magari virale – possono favorire l’insorgenza del megacolon tossico rallentando, fino ad arrestare, la peristalsi intestinale

FISIOPATOLOGIA – Interessando le terminazioni nervose dei plessi, il processo infiammatorio può determinare paralisi muscolare del colon, con arresto della progressione del contenuto enterico e conseguente distensione. A causa dell’aumentata pressione, i vasi venosi ed arteriosi locali vengono progressivamente occlusi, facilitando processi necrotici e perforativi. Inoltre, viene compromesso l’assorbimento di acqua ed elettroliti attraverso la mucosa intestinale.

ANATOMIA PATOLOGICA – A differenza di quanto accade in una comune colite, in presenza di megacolon tossico il processo infiammatorio non si limita agli strati superficiali delle pareti intestinali (mucosa), ma si spinge in profondità coinvolgendo anche le tonache sottomucosa, muscolare e sierosa.

TERAPIA – In presenza di megacolon tossico, l’obiettivo del trattamento è la decompressione dell’intestino associata alla prevenzione di ulteriori fattori che possono distendere il colon.

  • l’alimentazione per bocca viene sospesa per evitare l’introduzione di aria ed alimenti; viene quindi sostituita dalla nutrizione parenterale, con particolare attenzione al ripristino del bilancio elettrolitico per prevenire shock e disidratazione.
  • corticosteroidi può essere indicato per sopprimere la reazione infiammatoria quando il megacolon tossico è provocato dall’acutizzazione di una malattia infiammatoria intestinale.
  • Antibiotici ad ampio spettro, somministrati per via endovenosa, possono invece essere utilizzati per prevenire la sepsi o nel trattamento di un megacolon tossico dipendente da Clostridium difficile, batterio complicato da debellare e sensibile alla vancomicina ed alla fidaxomicina.
  • sospendere tutti i medicinali che possono ridurre la motilità del colon; questi includono narcotici, antidiarroci ed agenti anticolinergici.
  • decompressione addominale mediante aspirazione con sondino nasogastrico, che assorbe e drena quanto viene secreto a livello di stomaco e duodeno, e sonda rettale morbida, posizionata con estrema cautela per evitare la perforazione dell’intestino.
  • Controindicata sia la somministrazione di purganti lassativi, soprattutto quelli irritanti, sia la pratica di clisteri evacuativi.
  • Colectomia – Se la decompressione non è praticabile, se il paziente non migliora nell’arco di 24-48 ore, oppure se il diametro del viscere raggiunge o supera i 12-13 cm, si richiede l’asportazione chirurgica di una parte più o meno estesa del colon.

Potrebbe piacerti anche

Lascia il tuo commento

Inserisci la somma corretta Limite di tempo superato. Si prega di completare nuovamente il captcha.

Il Fertilitycenter.it è un sito informativo al fianco delle coppie per sostenerle ed informarle nel desiderio più grande, quello di avere un figlio.

ULTIMI ARTICOLI

fertilitycenter.it © 2023 All right reserved.

Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Supponiamo che tu sia d'accordo con questo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi

-
00:00
00:00
Update Required Flash plugin
-
00:00
00:00