TAGLIO CESAREO VAGINALE
Tecnica chirurgica ideata da Dührssen e modificata da Schauta e Lacomme per l’estrazione urgente di feti morti in utero in caso di fallimento di altri presidi farmacologici. Stranamente questo intervento è stato abbandonato pur presentando notevoli vantaggi a fronte di poche controindicazioni.
– Indicazioni al TC vaginale |
Necessità di rapida estrazione fetale |
Rottura prematura delle membrane |
Gravidanza multipla |
Feto morto |
– Condizioni permittenti il TC vaginale |
Feto <3.000 gr |
Collo chiuso o a dilatazione iniziale |
Segmento inferiore ben ampio |
L’unica indicazione del TC vaginale per un feto vivo potrebbe essere il caso di arresto della espulsione fetale in presenza di valide contrazioni uterine (“blocked labor”). Le cause più frequenti di blocked labor sono i giri di cordone attorno al collo e la distocia di spalle che si presenta con il classico “segno della tartaruga“: la testa appena disimpegnata viene retratta contro la vulva e sembra voler rientrare in vagina. Se non sbloccata in breve tempo e soprattutto se insorge sofferenza fetale, l’unica soluzione è la rottura di entrambe le clavicole fetali o il cesareo vaginale.
Tecnica chirurgica
La paziente è posta in posizione litotomica con le gambe in iperflessione sull’addome; bacino leggermente sporgente dal tavolo, lieve Trendelenburg.
Disinfezione perineo e vagina e delimitazione del campo operatorio.
Si pongono due pinze di museaux sul labbro anteriore della portio. Si taglia la porzione anteriore del collo fra le due museaux e proseguendo lungo la linea mediana fino a giungere alla plica inferiore vescico-uterina che si scolla lungo il piano di clivaggio. Si evidenzia così il segmento uterino inferiore che viene sezionato per una lunghezza 10-15 cm rapportata al peso fetale e alla difficoltà prevedibile di estrazione.
Estrazione fetale: si procede all’estrazione del feto con applicazione di forcipe o ventosa in caso di cefalica impegnata o estrazione podalica in caso di presentazione podalica o cefalica non impegnata o altre presentazioni con eventuale rivolgimento.
Isterorrafia: sutura extramucosa in singolo strato o a punti staccati
chiusura della plica vescico-uterina
sutura del collo
Nel post-operatorio la paziente può alimentarsi subito
Complicazioni:
- emorragie uterine: se l’incisione non è esattamente mediana
- lesioni parete vescicale posteriore al momento dell’estrazione fetale se lo scollamento della plica non è stato sufficiente. E’ opportuno iniettare in vescica, via catetere, blu di metilene a scopo precauzionale o in caso di dubbio.
Altre complicanze si manifestano in gravidanze successive:
- Incompetenza cervicale
- distocia cervicale
- parto pretermine
- rottura prematura delle membrane
- rottura d’utero
Taglio cesareo – tecnica chirurgica
Taglio cesareo complicazioni e fattori di rischio
Parto vaginale dopo taglio cesareo (VBAC)
Taglio cesareo extraperitoneale
References:
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