Le ovaie delle pazienti poor responders resistenti alla stimolazione con clomifene e/o gonadotropine possono essere responsive a cicli di stimolazione con HMG e inibitori dell’aromatasi. Il trattamento con inibitori di aromatasi di terza generazione come il letrozolo (Femara® cpr 2.5 mg) o l’anastrazolo (Arimidex® cpr 1 mg) o exemestane (Aromasin® cpr 25 mg), produce una riduzione della concentrazione plasmatica di estrogeni conseguente alla ridotta aromatizzazione degli androgeni a livello della granulosa.
Gli IA, di conseguenza, deprimono il feedback negativo estrogenico sulla secrezione gonadotropinica ipofisaria con iperattivazione della stessa come per il clomifene; ma, a differenza del clomifene, non si osserva l’intensa deplezione dei recettori estrogenici tipica della terapia con clomifene. Si viene a mimare un microambiente endocrino molto simile alle donne PCOS che notoriamente sono iperresponsive alla stimolazione ovarica.
Inoltre gli IA inducono un aumento dei livelli intraovarici di androgeni (a causa della mancata trasformazione degli AA ovarici in EE), che inducono un aumento dei recettori ovarici di FSH.
Ancora gli IA stimolano la secrezione del fattore di crescita insulino-simile (IGF-I). FSH e IGF-I agiscono sinergicamente per promuovere la crescita follicolare.
La sicurezza degli inibitori dell’aromatasi è già stata dimostrata in studi sugli esiti della gravidanza, che hanno esaminato interruzioni spontanee di gravidanza, tassi di gravidanze multiple ed anomalie congenite, rispetto ad un gruppo controllo di pazienti con infertilità, trattate con Clomifene.
References:
- Casper RF, J Steroid Biochem Mol Biol 2007; 106: 71-55