Attualmente in commercio si trovano elettrodi a ventosa (per i bambini si consiglia di utilizzare elettrodi adesivi) per le derivazioni precordiali ed elettrodi a placca per le derivazioni periferiche.
Il cavo che si collega al paziente comprende 10 cavetti, ognuno contrassegnato da colori e sigle diversi.
In primis bisogna applicare le 4 periferiche agli arti che negli elettrocardiografi sono rappresentate da pinze colorate.
Si applicano nel seguente ordine:
- Elettrodo giallo al polso sinistro
- Elettrodo rosso al polso destro
- Elettrodo nero alla caviglia destra
- Elettrodo verde alla caviglia destra
Esiste un “trucchetto” per ricordarsi la sequenza degli elettrodi: partendo dal braccio sinistro del paziente si posizioneranno gli elettrodi in senso
antiorario “sussurrando” la formuletta GI RO NE VE, Inumidire la zona interessata (polsi e caviglie) con semplice cotone imbevuto di acqua (conduttore ideale di elettricità) soprattutto la parte dorsale esterna piuttosto che la mediale interna del polso.
Gli altri 6 cavetti registrano le derivazioni precordiali sul torace:
- V1 nel quarto spazio intercostale parasternale di destra;
- V2 nel quarto spazio intercostale parasternale di sinistra;
- V4 nel quinto spazio intercostale sull’emiclaveare di sinistra;
- V3 nello spazio tra V2 e V4;
- V5 nel quinto spazio intercostale sull’ascellare anteriore di sinistra;
- V6 nel quinto spazio intercostale sull’ascellare media di sinistra.
Non vi è assoluta importanza se gli elettrodi nelle posizioni precordiali non sono millimetricamente in posizione. Invece è consigliabile rispettare la stessa collocazione degli elettrodi ad ogni esecuzione in pazienti con infarti o angina instabile che devono eseguire registrazioni ripetute.
È invece, assolutamente necessario non commettere errori nelle periferiche in quanto ciò modificherebbe la valutazione dell’asse cardiaco; di conseguenza, potrebbero essere mal interpretate dall’operatore medico.
Ci sono inoltre, altre derivazioni precordiali che non fanno parte dell’ ECG standard ma si eseguono solo in particolari circostanze cliniche.
Nel caso di destrocardia, solo le precordiali si posizionano in modo speculare a destra invece, in presenza di lettura elettrocardiografica della parte posteriore del cuore le derivazioni V4 – V5 – V6 vengono posizionate nella parte scapolare sinistra partendo dall’esterno all’interno della schiena.
Per i pazienti che hanno subito l’amputazione di uno o più arti, l’elettrodo può essere applicato in un punto qualsiasi del moncone dell’arto (anche utilizzando un elettrodo a ventosa al posto di quello a pinza) o alla radice dello stesso.
Ogni arto infatti, è considerato dal punto di vista elettrico, un segmento a bassa resistenza per cui il potenziale elettrico è sostanzialmente lo stesso in tutti i suoi punti.
In presenza di medicazioni e gessi che impediscano l’esatta collocazione degli elettrodi, le derivazioni periferiche possono essere posizionate in un punto libero qualunque dell’arto (anche la sola punta delle dita) mentre per le derivazioni precordiali si deve rinunciare oppure scegliere altri punti vicini a quelli raccomandati, preoccupandosi però di segnalare l’avvenuta modifica.
A volte si applicano elettrodi supplementari nel V° spazio intercostale sinistro posteriore per indagare sullo stato della parete posteriore del ventricolo sinistro. Esse sono:
V7 all’intersezione con la linea ascellare posteriore;
V8 all’intersezione con la linea scapolare
V9 al bordo sinistro della colonna vertebrale
References:
- Kligfield P, Gettes LS, Bailey JJMD, et al. Recommendations for the Standardization and Interpretation of the Electrocardiogram: Part I: The Electrocardiogram and Its Technology. A Scientific Statement From the American Heart Association Electrocardiography and Arrhythmias Committee, Council on Clinical Cardiology; the American College of Cardiology Foundation; and the Heart Rhythm Society. J. Am. Coll. Cardiol. 2007; 49(10): 1109-27.
- Surawicz B, Knilans TK. Chou’s electrocardiography in clinical practice, 6th ed. Philadelphia: Elservier; 2008.