Cuore, polmoni, esofago e grandi vasi forniscono impulsi viscerali afferenti attraverso gli stessi gangli autonomici toracici. L’origine di uno stimolo doloroso in questi organi è tipicamente percepita a livello del torace.
Ma il dolore toracico può anche riferirsi a strutture anatomiche lontane dal torace come gli arti superiori e l’orecchio. Questo è possibile perchè le fibre nervose afferenti si sovrappongono nei gangli dorsali.
Gli stimoli dolorosi provenienti dagli organi toracici possono provocare un fastidio descritto come pressione, strappo, formazione di gas con impulso a eruttare, indigestione, bruciore o dolore. Raramente il dolore toracico viene descritto come dolore lancinante o trafittivo.
Patologie di più frequente riscontro per dolore toracico:
- infarto del miocardio acuto/angina instabile
- Dissezione dell’aorta toracica
- Pneumotorace iperteso
- Rottura dell’esofago
- Embolia polmonare
- Disturbi del sistema gastrointestinale:
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- malattia da reflusso gastroesofageo
- spasmo esofageo
- malattia ulcerosa
- colelitiasi
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L’anamnesi della malattia attuale deve rilevare sede, durata, caratteristiche e qualità del dolore. Chiedere al paziente relativamente a eventi o fattori scatenanti (sforzo o un uso eccessivo dei muscoli del torace), e i fattori che inducono sollievo. Fattori specifici da rilevare comprendono la verifica se il dolore sia presente durante esercizio o a riposo, la presenza di stress psicologici, la comparsa del dolore durante la respirazione o la tosse, la difficoltà a deglutire, la correlazione con i pasti, e le posizioni che alleviano o esacerbano il dolore (disteso, piegato in avanti). Si devono annotare precedenti episodi simili e le loro circostanze, prestando attenzione al fatto che siano o meno simili alle circostanze attuali, e se gli episodi vedono un aumento di frequenza e/o durata. Importanti sintomi associati da ricercare comprendono dispnea, palpitazioni, sincope, diaforesi, nausea o vomito, tosse, febbre, e brividi.
La rassegna dei sistemi deve ricercare i sintomi di possibili cause, tra cui dolore agli arti inferiori, gonfiore, o entrambi (trombosi venosa profonda e quindi possibile embolia polmonare) e debolezza cronica, malessere, perdita di peso (neoplasie).
L’anamnesi patologica remota deve documentare cause conosciute, in particolare patologie cardiovascolari e gastrointestinali, ed eventuali indagini o procedure cardiologiche (stress test, cateterismo coronarico). I fattori di rischio per la coronaropatia (ipertensione, dislipidemia, diabete, malattie cerebrovascolari, l’uso del tabacco) o per l’embolia polmonare (lesioni degli arti inferiori, recente intervento chirurgico, immobilizzazione, neoplasia nota, gravidanza) devono essere inoltre ricercati.
L’anamnesi deve ricercare l’uso di farmaci che possono indurre spasmo coronarico (cocaina, triptani) o patologia gastrointestinale (alcol, FANS).
L’anamnesi familiare deve riportare la storia di infarto del miocardio (soprattutto nei familiari di primo grado in età giovanile, ossia, <55 anni negli uomini e < 60 anni nelle donne) e iperlipidemia.
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