A) CHECKPOINT IMMUNITARI STIMOLATORI

A1) Checkpoint immunitari stimolatori della famiglia TNF-R: 

  • CD27 – Questa molecola è vitale per la generazione delle cellule T della memoria; supporta l’espansione antigene-dipendente delle cellule T naïve. CD27 è inoltre un marcatore delle cellule B della memoria. L’attività di CD27 è governata dalla disponibilità temporanea del suo ligando, CD70, presente sui linfociti e sulle cellule dendritiche. La co-stimolazione di CD27 sopprime la funzione effettrice dei linfociti Th17.  Attualmente è in fase di formulazione la molecola CDX-1127, un agonista che funge da anticorpo monoclonale anti-CD27, efficace al momento in modelli animali.
  • CD40 – Questa molecola, presente su una varietà di cellule del sistema immunitario (incluse le cellule presentanti l’antigene) riconosce il suo ligando CD40L, conosciuto altrimenti come CD154 ed è temporaneamente espressa sulla superficie dei linfociti T CD4+ T attivati, come il suo ligando. La via di segnalazione mediata da CD40 permette alle cellule dendritiche di maturare e dunque di scatenare a valle l’attivazione e la differenziazione dei linfociti T. Attualmente è stato formulato un anticorpo monoclonale anti-CD40, adesso posseduto da una società svizzera.
  • OX40  Questa molecola, anche denominata CD134, ha come ligando OX40L/CD252. Come CD27, OX40 promuove l’espansione dei linfociti T effettori e della memoria; ad ogni modo, è anche conosciuto come inibitore della differenziazione e della funzione dei linfociti T regolatori (ad esempio inibendo la loro produzione di citochine) OX40 è temporaneamente espresso in seguito all’acquisizione del TCR (Recettore dei linfociti T) ed è qui che risiede il suo valore come bersaglio terapeutico: può essere up-regolato nella maggior parte dei linfociti T presenti in lesioni infiammatorie recentemente attivati (da antigeni). Si è dimostrato che gli anticorpi monoclonali anti-OX40 hanno un’utilità clinica in tumori allo stadio avanzato  Attualmente sono in fase di elaborazione tre farmaci che interagiscono con OX40: MEDI0562 un agonista umano per OX40; MEDI6469, un agonista murino per OX4; MEDI6383, un agonista di OX40
  • GITR – “Glucocorticoid-Induced TNFR family Related gene”, “gene correlato alla famiglia del TNFR indotto dai glucocorticoidi”; stimola l’espansione dei linfociti T, inclusi i Treg.  Il ligando di GITR è espresso principalmente sulle cellule dendritiche (cellule presentanti l’antigene). Gli anticorpi anti-GITR sembrano promuovere una risposta anti-tumorale attraverso la perdita della stabilità cellulare del lignaggio dei Treg

A2) Checkpoint immunitari stimolatori della superfamiglia ICOS – “Inducible T-cell costimulator”, “Costimolatore inducibile dei linfociti T”, detta anche CD278, è espressa dai linfociti T attivati. Il suo ligando è ICOSL, espresso principalmente sui linfociti B e sulle cellule dendritiche. Questa molecola sembra essere importante nella funzione effettrice dei linfociti T

A3) Checkpoint immunitari stimolatori della superfamiglia B7-CD28 – CD28 è stato il bersaglio del “superantagonista” TGN1412 che causava diverse reazioni infiammatorie nei primi studi clinici effettuati a Londra, Marzo 2006.

A4) Altri Checkpoint immunitari stimolatori – 

  • CD137 Detta anche 4-1BB; quando interagisce col suo ligando, stimola la proliferazione dei linfociti T. La via di segnalazione mediata da CD137 inibisce la morte cellulare programmata dei linfociti T, in particolar modo i linfociti T CD8+ T.  Al 2018 è disponibile un farmaco (lipocalina) bi-specifica per CD137 e HER2.
  • CD122Questa molecola rappresenta la sub-unità beta del recettore dell’IL2 (Interleuchina 2); questo recettore aumenta i tassi di proliferazione dei linfociti T CD8+. Attualmente è in fase di sperimentazione una citochina stimolatoria basata sulla struttura di CD122, detta NKTR-214. Attualmente lo studio è in Fase 1 e i risultati sono stati annunciati nel 2016, Novembre.

B) CHECKPOINT IMMUNITARI INIBITORI: I checkpoint inibitori sono   anticorpi che si legano a CTLA-4 e bloccano il suo segnale immunosoppressivo. Di conseguenza, le cellule T attivate, incluse  quelle attivate dagli antigeni tumorali, possono continuare a proliferare, produrre citochine ed esercitare le loro funzioni effettrici citotossiche nel microambiente tumorale.

  • A2AR – “Adenosine A2A receptor”, “Recettore A2A dell’adenosina”; è un checkpoint immunitario considerato molteplici volte nella onco-immunologia a causa della presenza di adenosina nel microambiente immunitario. L’adenosina si lega ad A2AR e ciò scatena un meccanismo a retroazione negativa (feedback negativo) che sopprime la risposta immunitaria. Il microambiente tumorale, difatti, possiede concentrazioni relativamente alte di adenosina.
  • B7-H3 detto anche CD276, venne originariamente definito come “molecola co-stimolatoria” della risposta immunitaria; al giorno d’oggi è invece definito come “co-inibitore” della risposta immunitaria.  Al 2018 è in fase di sperimentazione un anticorpo monoclonale (detto MGA271) che possiede un frammento Fc ottimizzato per il legame con B7-H3. I recettori di B7-H3 non sono stati ancora identificati.
  • B7-H4 – detto anche VTCN1, è espresso da cellule tumorali e dai macrofagi associati al tumore; gioca un ruolo nella fase di “tumour escape”.
  • BTLA  “B and T Lymphocyte Attenuator” (Attenuatore dei linfociti B e T), detta anche CD272; ha come ligando HVEM (Herpesvirus Entry Mediator). L’espressione di BTLA sulla superficie dei linfociti CD8+ umani è gradualmente down-regolata dal fenotipo naive fino a quello pienamente differenziato (effettore); diversi linfociti T CD8+ umani tumore-specifico esprimono livelli alti di BTLA.
  • CTLA-4  “Cytotoxic T-Lymphocyte-Associated protein 4” (Proteina 4 associata ai linfociti T citotossici); denominata anche CD152; è il bersaglio del farmaco Ipilimumab (Yervoy®), approvato dalla FDA nel marzo 2011 per la cura del melanoma. L’espressione di CTLA-4 sui linfociti T(reg) modula i tassi di proliferazione dei linfociti T. Di conseguenza, le cellule T attivate, incluse  quelle attivate dagli antigeni tumorali, possono continuare a proliferare, produrre citochine ed esercitare l’azione citotossica nel microambiente tumorale.
  • IDO  “Indoleamine 2,3-dioxygenase”; un enzima coinvolto nel catabolismo del triptofano che possiede anche proprietà da checkpoint immunitario inibitore. Analogo a IDO c’è TDO (tryptophan 2,3-dioxygenase), un enzima che sopprime le cellule T e NK, genere e attiva i T(regs) e le cellule mieloderivate inibitrici della risposta immunitaria. Promuove inoltre l’angiogenesi tumorale  Attualmente sono in fase di elaborazione dei farmaci che inibiscono le vie di segnalazione mediate da IDO
  • KIR  “Killer-cell Immunoglobulin-like Receptor”, è un recettore per le molecole del MHC di Classe I” presente sulle cellule Natural Killer. Attualmente è in fase di sperimentazione un anticorpo monoclonale (Lirilumab) anti-KIR.
  • LAG3  “Lymphocyte Activation Gene-3” o “Gene-3 per l’attivazione dei linfociti”; sopprime una risposta immunitaria interagendo sia con i linfociti T Regolatori (T-Regs) che interagendo direttamente con i linfociti T CD8+ Attualmente è in fase di sperimentazione (Fase I) un anticorpo monoclonale anti-LAG3, denominato BMS-986016.
  • PD-1 inibitori (anticorpi monoclonali)  “Programmed Death 1 (PD-1)” o “Morte programmata 1”; è un recettore che possiede due ligandi: PD-L1 e PD-L2. L’interazione tra il PD1 e i suoi ligandi espressi dalle cellule tumorali, blocca la proliferazione delle cellule T, il rilascio delle citochine e la citotossicità. Gli inibitori del checkpoint PD-1 migliorano la risposta immunitaria contro le cellule tumorali. La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato di 2 anticorpi monoclonali inibitori del PD-1: pembrolizumab (Keytruda®) per la terapia del melanoma e Nivolumab (Opdivo®) per carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), approvato in Italia anche per carcinoma del rene e  linfoma. Naturalmente questi trattamenti espongono il paziente al rischio di reazioni autoimmuni e il bilanciamento della terapia deve essere attentamente controllato.
  • TIM-3  “T-cell Immunoglobulin domain and Mucin domain 3”, ovvero “Dominio immunoglobulinico delle cellule T e Dominio Mucina 3”, espressa sui linfociti T CD4+ umani attivati. Essa regola la secrezione delle citochine secrete da Th1 e Th17  TIM-3 agisce da regolatore negativo della funzione dei linfociti Th1/Tc1, scatenando la morte cellulare mediante interazione con il suo ligando, la galectina-9.
  • VISTA  –  “V-domain Ig suppressor of T cell activation”, ovvero “Immunoglobulina con dominio V, inibitore dell’attivazione delle cellule T”. La sua presenza viene rilevata sulle cellule emopoietiche e pertanto anche sui leucociti che infiltrano il tumore. L’inibizione (“blockade”) di vista potrebbe rivelarsi una strategia efficace per un ampio spettro di tumori solidi.

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