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Vasculopatie cerebrali

Da dottvolpicelli

Le malattie cerebrovascolari possono causare una riduzione del flusso sanguigno al cervello (ischemia) o sanguinamento (emorragia) in una parte del cervello. Entrambe le condizioni sono generalmente definite “ictus” o “stroke”.

Gli attacchi ischemici transitori sono definiti TIA o “mini ictus”. Ma l’insufficienza del flusso ematico cerebrale e conseguente ipossia, può instaurarsi anche come una condizione cronica (ipoperfusione), e allora avremo un deficit progressivo delle funzioni cognitive.

Tale condizione è causa di Demenza Vascolare, anche se il termine di demenza è oggi cancellato per parlare di Disturbi Cognitivi Vascolari Maggiori o Lievi.

Vasi sanguigni interessati dalle malattie cerebrovascolari

Le malattie cerebrovascolari possono colpire sia le arterie che le vene cerebrali e quelli più comunemente colpiti sono:

  • Arterie carotidi: questi vasi sanguigni corrono lungo la parte anteriore del collo a destra e a sinistra.
  • Arterie vertebrali: questi vasi sanguigni corrono lungo la parte posteriore del collo a destra e a sinistra.

CLASSIFICAZIONE DELLE VASCULOPATIE CEREBRALI

  • Ictus (Stroke) – è il tipo più comune di malattia cerebrovascolare. si intende la morte di una porzione di cellule cerebrali in seguito ad un disturbo del sistema vascolare di tipo ischemico o emorragico  che irrora il cervello. Altri tipi di malattie cerebrovascolari includono, ma non sono limitati a:
  • Attacco ischemico transitorio (TIA) o mini ictus.
  • Malformazione artero-venosa (MAV).
  • Aneurisma cerebrale.
  • Stenosi dell’arteria carotidea
  • Dissezione dell’arteria cervicale.
  • Sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile.
  • Emorragia subaracnoidea (SAH).
  • Telangectasia emorragica ereditaria (HHT).
  • Malattia di Moyamoya.

EPIDEMIOLOGIA:

  • terza causa di morte dopo cardiopatie e neoplasie
  • prima causa di invalidità permanente
  • incidenza: 1/1000 persone <70 anni; 30/1000 persone >70 anni.
  • Colpisce gli uomini due volte più frequentemente rispetto alle donne
  • Ictus ischemico: 80%; ictus emorragico: 20% dei casi

FATTORI EZIOLOGICI

  • Trombosi – di solito si verifica in aree in cui i vasi sanguigni sono ristretti o irregolari. Il danno cerebrale è causato dalla mancata irrorazione.
  • Embolia cerebrale –  Il tipo più comune di embolia è di origine cardiaca in caso di tachi-aritmia come la fibrillazione atriale.
  • Rottura di un vaso sanguigno (emorragia). Questo di solito si verifica in concomitanza con un un picco ipertensivo. Il danno, oltre che dal manato apporto ematico è determinato anche dall’ipertensione endocranica conseguente all’emorragia.
  • Arteriosclerosi
  • Problemi strutturali nei vasi sanguigni del cervello.
  • Lesione cerebrale traumatica (TBI).

FISIOPATOLOGIA: infiammazione cronica della tunica intima epiteliale delle arterie; ossidazione e accumulo delle lipoproteine nella parete arteriosa ⇒ placca aterosclerotica.

FATTORI DI RISCHIO: età, sesso, etnia, anamnesi familiare positiva, Altri fattori di rischio (modificabili): fumo, obesità, diabete mellito, dislipidemia (aterosclerosi delle arterie carotidi), ipertensione arteriosa, fibrillazione atriale.

SINTOMATOLOGIA

I sintomi della malattia cerebrovascolare variano a seconda dell’area del cervello interessata. I sintomi comuni includono:

  • Problemi di equilibrio.
  • Delirio.
  • Svenimento.
  • Perdita della vista, riduzione del campo visivo o visione doppia.
  • Deficit neurologico focale che si manifesta con paralisi o debolezza su un lato del corpo o del viso e/o deficit sensitivo.
  • Cefalea improvvisa e grave.
  • Difficoltà a parlare o a comprendere il discorso (afasia).
  • Linguaggio confuso (disartria).
  • vomito (in caso di emorragia)

DIAGNOSI DIFFERENZIALE: neoplasie cerebrali, ascesso cerebrale, ematoma subdurale cronico, vasculite cerebrale.

DIAGNOSTICA:

  • Angiografia cerebrale.
  • TAC cerebrale
  • MRI (risonanza magnetica): le zone di atrofia appaiono ipodense mentre le zone con espandimento emorragico si presentano come zone iperdense.
  • Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici (TSA)
  • Angiografia con tomografia computerizzata coronarica.
  • Elettroencefalogramma (EEG).
  • Puntura lombare.

TERAPIA

  • Farmaci antipertensivi
  • Farmaci anticoagulanti.
  • Farmaci per il risveglio: Flumazenil® fiale im/ev
  • Calcio-antagonistiNimodipina (Nimotop® 10 mg/50 ml H, gocce): può oltrepassare la barriera emato-encefalica e viene utilizzata per prevenire il vasospasmo cerebrale o contrastarlo. Verapamil (Isoptin®).
  • Prednisone 60-120 mg (Urbason fl im ev 40 mg)
  • Farmaci ipoglicemizzanti.
  • Farmaci per abbassare il colesterolo.

In caso di grave blocco dei vasi sanguigni, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. I tipi di intervento chirurgico possono includere:

  • angioplastica carotidea, si gonfia un catetere con punta a palloncino all’interno dell’arteria per ripristinare un adeguato calibro vascolare.
  • Endoarterectomia carotidea, si esegue incisione dell’arteria carotide per rimuovere la placca.
  • Stenting carotideo, si inserisce uno  stent nell’arteria carotide per migliorare il flusso sanguigno.
  • trombectomia meccanica tramite catetere, si inserisce un catetere nell’arteria insieme a un dispositivo per aspirare il coagulo di sangue.

PREVENZIONE

È possibile ridurre il rischio di malattie cerebrovascolari seguendo uno stile di vita sano. È intelligente:

  • Life style
  • Abolizione del fumo
  • Controllo della pressione arteriosa
  • Controllo del peso
  • dieta iposodica, ipolipidica, normo-ipocalorica
  • Esercizio  fisico
  • Limitare il consumo di alcol.
  • Non usare droghe ricreative.
  • Controllo glicemia e lipidemia
  • Ridurre lo stress.
  • ASA 100-200 mg/die in caso di aritmia cardiaca come la fibrillazione atriale.
  • Valutare il rischio di trombosi rispetto ai benefici della terapia ormonale sostitutiva in  menopausa.

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