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Ossigenoterapia

Da dottvolpicelli

L’ossigenoterapia consiste nella somministrazione di una quantità supplementare di ossigeno, a scopo terapeutico. 

Si adoperano cannule nasali, sondini nasali, maschera facciale o nasale o, se necessario, tubicini tracheotomici, intubazione tracheale e ventilazione meccanica, camera iperbarica, tende a ossigeno. 

Le cannule nasali (chiamate comunemente occhialini) sono efficaci fino

Maschera di Venturi

ad un’erogazione di 6 lt/min. 

La maschera di Venturi, invece, ha il vantaggio di poter impostare la Fi02 desiderata, che può andare da 24%, 28%, 35%, 40% fino a 50%. L’aria ambiente ha una FiO2 di 21%.

Ventilatore meccanico a pressione positiva continua nota come CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) o ventilazione meccanica a pressione positiva continua.

Il suo obiettivo è quello di mantenere aperte le vie aeree del paziente grazie all’incremento della pressione dell’aria in ingresso alle vie respiratorie. Il supporto ventilatorio fornito dalla CPAP previene infatti episodi di collasso delle vie aeree responsabili del blocco della respirazione nei pazienti con apnee ostruttive del sonno o altre patologie respiratorie.

CPAP rappresenta la terapia di riferimento per i pazienti affetti da apnea notturna e OSAS (Sindrome delle apnee ostruttive del sonno)., 

I diversi dispositivi CPAP comprendono un corpo centrale che contiene il ventilatore (in ambiente ospedaliero è sostituito da una fonte centrale che eroga ossigeno), una maschera che viene fissata al viso grazie a delle fasce morbide e collegata all’apparecchiatura tramite un tubo di connessione flessibile.

BIPAP – (Bi-level Positive Airway Pressure) è una variazione del CPAP perchè fornisce livelli diversi di pressione per l’inspirazione e l’espirazione diversamente dal CPAP che funziona fornendo un livello di pressione costante.

CASCO CPAP

Camera iperbarica –

INDICAZIONI PER L’OSSIGENOTERAPIA – Le situazioni che richiedono il ricorso all’ossigenoterapia sono svariate e tutte caratterizzate da ridotta pressione parziale di O2 (PaO2, v.n. 90-100 mm Hg) e ridotta saturazione dell’emoglobina (SpO2, v.n. 95-100%). 

  • tra le condizione croniche, si segnalano la BPCO, la bronchite cronica, l’asma, la fibrosi cistica e l’enfisema polmonare, bronchiectasia, neoplasie in fase avanzata e malattie neurodegenerative in fase avanzata;
  • tra le condizioni acute, invece, le crisi anafilattiche gravi, le emorragie severe, gli episodi di shock, lo stato di ipossiemia e l’ipotermia. 

COMPLICANZE – in genere, l’ossigenoterapia è causa di complicanze quando la quantità di ossigeno somministrata è esagerata.
Infatti, un’eccessiva somministrazione di ossigeno può comportare:

  • Una depressione paradossa dei centri respiratori
  • Danni ai polmoni;
  • Disturbi retinici che, specialmente nei pazienti neonati, possono trasformarsi in patologie della retina vere e proprie (retinopatia del prematuro);
  • Infortuni all’orecchio medio (es: rottura del timpano);
  • Convulsioni;

CONTROINDICAZIONI – fibrosi polmonare

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