La semeiotica respiratoria comprende l’esame obiettivo (ispezione, palpazione, percussione ed auscultazione) e strumentale (spirometria, ecografia) dell’apparato respiratorio atti a valutare la fisiologicità o alterazioni del ritmo respiratorio (v.n. 14-18/minuto atti respiratori) e dei suoni polmonari.
ANATOMIA E DELIMITAZIONE DEL TORACE – Il torace è delimitato superiormente dalla linea cervico-toracica che, partendo dalla giugulare, tocca il margine superiore della clavicola e posteriormente tocca l’apofisi spinosa della VIIa vertebra cervicale. Inferiormente, il torace è delimitato dalla linea toraco-addominale che, partendo dall’apofisi ensiforme dello sterno, raggiunge l’apofisi spinosa della XIIa vertebra toracica, seguendo il margine inferiore delle coste. Lateralmente, il torace è delimitato dalle due linee omobrachiali che, all’inserzione omerale del grande pettorale e del grande dorsale, separano il torace dagli arti superiori.
Le linee verticali comprendono la linea mediosternale , che unisce l’apice giugulare all’apofisi ensiforme; le linee sternali laterali , che corrono lungo i due bordi dello sterno; le linee parasternali che corrono a circa 2 cm (o un dito trasverso) dal margine dello sterno; la linea medioclaveare , che inizia dal punto medio delle clavicole; la linea ascellare anteriore , che corre lungo il pilastro anteriore della cavità ascellare; la linea medioascellare , che corre nel punto medio della cavità ascellare.
Le linee orizzontali sono: la linea clavicolare , che corre lungo la clavicola; la linea mammaria , che corre sotto la VI costa; la linea xifo-costale, che corre lungo il bordo inferiore dell’arco costale. Nella parete posteriore le linee verticali sono: la linea spondiloidea , che passa attraverso l’apofisi spinosa; le linee angolo-scapolari, che partono dall’angolo inferiore della scapola; le linee paravertebrali , che passano 2-3 cm più medialmente; le linee ascellari posteriori , che corrono lungo il pilastro posteriore del cavo ascellare. Le linee orizzontali sono: la sopraascolare, che passa per il limite superiore della scapola; l’angolo della scapola, che passa per il margine della scapola.
ISPEZIONE DEL TORACE – prevede l’esame fisico del torace per ricercare eventuali segni di difficoltà respiratoria, asimmetrie o deformità. Si valuta anzitutto il diametro A-P/L-L del torace: normalmente il rapporto è 0.70 a favore del diametro L-L. Si ricerca la presenza eventuale di scoliosi della colonna vertebrale (curvatura laterale); cifosi (curvatura a convessità posteriore) e lordosi (curvatura a concavità posteriore).
SINDROME DELLA VENA CAVA SUPERIORE: è sospettata in presenza di edemi cutanei di collo, testa, parte superiore del torace, turgore di vena giugulare e succlavia.
TORACE A BOTTE: il diametro antero-posteriore è superiore al diametro trasverso con orizzontalizzazione delle coste e ipertrofia dei muscoli ausiliari della respirazione (sternocleidomastoidei e scaleni) Questa alterazione si riscontra nei casi in cui vi è iperinsufflazione polmonare da BPCO grave e/o enfisema.
TORACE CARENATO (TORACE di PICCIONE): prominenza localizzata dello sterno e delle cartilagini costali con retrazione delle coste che forma solchi simmetrici orizzontali. Questa alterazione si verifica in caso di asma infantile grave, rachitismo o osteomalacia
TORACE A IMBUTO (TORACE di CALZOLAIO o PETTO ESCAVATO): depressione localizzata all’estremità inferiore dello sterno (congenita, o da rachitismo, o professionale). I pazienti sono generalmente asintomatici. Nei casi gravi il cuore è spostato a sinistra e la capacità ventilatoria ridotta.
FRATTURE COSTALI: durante l’espirazione si osserva un rientramento della zona lesionata e una protuberanza della stessa durante l’inspirazione.
PALPAZIONE –
RITMO RESPIRATORIO – Il numero di atti del respiro in un adulto normale è circa di 14-18/minuto → respiro eupnoico. In condizioni patologiche possiamo osservare:
– tachipnea: respiri frequenti e superficiali >20 atti/min
– polipnea: presenza di respiri frequenti con normale profondità
– bradipnea: riduzione della frequenza <7-8 atti/min
ESPANSIBILITA’ TORACICA – Ci si pone posteriormente al paziente. Si applicano le mani a piatto sulla parete toracica. Le dita vanno applicate saldamente ai fianchi del torace e i pollici sono divaricati in modo da incontrarsi sulla linea spondiloidea. Entrambi gli emitoraci devono espandersi simmetricamente. Quando si chiede al paziente di fare una inspirazione profonda i pollici devono allontanarsi simmetricamente di almeno 5 cm l’uno dall’altro.
Punti di Valleix toracici: sono sugli spazi intercostali lungo la marginosternale, ascellare media, e paravertebrale. Corrispondono ai forami di uscita dei nervi intercostali sul margine inferiore delle coste. Una modesta pressione digitale provoca dolore in caso di neurite intercostale.
Apofisi spinose: dolore alla percussione in caso di crollo vertebrale.
Fratture costali: dolorabilità costale che peggiora durante la respirazione profonda. Possono causare danni agli organi interni e portare a complicazioni come: pneumotorace ed emottisi. terapia: antidolorifici (Ibuprofene, paracetamolo, aspirina); tecarterapia o TENS aiutano a calmare il dolore e accelerano la guarigione. Per prevenire l’insorgenza di polmoniti è consigliabile tossire o compiere un respiro profondo una o due volte ogni ora. Non è più attuale il bendaggio del torace che può favorire l’insorgenza di una polmonite. E’ consigliabile dormire in posizione semiseduta con la schiena e la testa supportate da cuscini per facilitare la respirazione e ridurre il movimento della gabbia toracica, oppure sul fianco non interessato dalla frattura
Una frattura delle costole multipla, può provocare una grave patologia nota con il termine “volet costale”. Il volet costale consiste in un parziale o completo scollamento di un gruppo di costole dalla restante gabbia toracica. Ciò può comportare una situazione di movimento paradosso, in cui il gruppo di coste scollate compie movimenti opposti a quelli della gabbia toracica restante. Il volet costale può risultare letale quando determina uno pneumotorace associato a grave insufficienza respiratoria. Infatti, in siffatte condizioni, i polmoni si irrigidiscono e gli atti respiratori diventano gradualmente sempre più difficili.
FREMITO VOCALE TATTILE – Il FVT ha origine dalle vibrazioni delle corde vocali che si trasmettono lungo la colonna d’aria contenuta nella trachea e nei bronchi. Affinché il FVT venga trasmesso regolarmente, è necessaria l’integrità delle corde vocali e la pervietà delle vie aeree. Può essere modificato per alterazioni che riguardano le corde vocali, la colonna tracheobronchiale, il parenchima polmonare e le pleure. Può essere facilmente percepito ponendosi alle spalle del paziente e appoggiando le mani a piatto in posizione simmetrica, una su ogni emitorace. Essendo le vibrazioni accentuate dai suoni a bassa frequenza generalmente si chiede al paziente di pronunciare delle parole ricche di consonanti (come il celeberrimo “trentatré”). Si applicano i palmi delle mani sugli emitoraci procedendo comparativamente e simmetricamente dall’alto verso il basso.
Il FVT può risultare:
- normotrasmesso
- aumentato in caso di addensamenti del parenchima polmonare quali polmoniti e infarti polmonari, o di cavitazioni e dilatazioni come tubercolosi e bronchiectasie. L’ ispessimento infiammatorio o cavità presenti nel parenchima polmonare causano un aumento del FVT per una migliore trasmissibilità delle vibrazioni.
- diminuito o addirittura abolito in caso di edema polmonare (per riempimento degli alveoli), enfisema, stenosi bronchiali (di origine neoplastica o per presenza di linfoadenopatia o essudati), versamento pleurico e pneumotorace (per interposizione all’interno del cavo pleurico rispettivamente di liquido e di aria).
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PERCUSSIONE – Ascolto del suono prodotto percuotendo il torace, per identificare zone di maggiore o minore sonorità. Percussione digito-digitale: il dito plessimetro è ben appoggiato a livello spazio intercostale, sempre parallelo al margine che si vuole delimitare. Il dito plessore deve colpire con colpo netto, basato su movimento del polso (mano benedicente).
La percussione di un torace normale permette di evocare il suono polmonare chiaro (SCP) che è il normale rapporto tra parenchima polmonare e aria presente durante la respirazione normale. Il SCP ha una discreta intensità, una frequenza ridotta e una durata piuttosto lunga. Si parla di suono sordo o ipofonetico quando l’ampiezza delle vibrazioni è ridotta. Si parla di suono iperfonico e l’ampiezza delle vibrazioni è superiore alla norma.
L’iperfonesi è causata da un aumento del contenuto d’aria nelle strutture indotte dalle vibrazioni con la percussione: presenza di gas nella pleura; aumento del contenuto d’aria del parenchima polmonare (enfisema); presenza di una grotta. L’ipofonesi è causata dalla perdita del normale contenuto d’aria polmonare o dalla presenza di un versamento pleurico, di una massa solida posta tra il parenchima polmonare e la parete toracica.
AUSCULTAZIONE – ascolto, mediante fonendoscopio, del murmure vescicolare e dei rumori respiratori come i sibili, i fischi e i ronchi o crepitii. Paziente seduto in respirazione lenta e profonda.
Murmure vescicolare: Suono dolce e continuo che si sente per tutta la durata dell’inspirazione e all’inizio dell’espirazione. È il risultato del passaggio dell’aria negli alveoli polmonari. La sua presenza su tutto il campo polmonare è un segno di normalità e buona ventilazione.
- Atelettasia: Il collasso di una porzione di polmone.
- Polmonite: Un processo infiammatorio a livello degli alveoli.
- Pneumotorace: Aria nello spazio tra il polmone e la parete toracica.
- Versamento pleurico: Accumulo di liquido nella cavità pleurica.
- Ostruzioni endobronchiali: Blocchi all’interno dei bronchi, come da muco.
Rumori respiratori patologici: si suddividono in rumori umidi e rumori secchi. I I rumori umidi sono i crepitii o rantoli, classificati in crepitii a piccole, medie e grandi bolle, a seconda del calibro bronchiale in cui si trova la secrezione. Il crepitio è paragonabile al rumore udibile quando si soffia con una cannuccia in un bicchiere pieno d’acqua. La loro caratteristica è quella di modificarsi (e talvolta scomparire) dopo che il paziente ha emesso un colpo di tosse (che ha causato anche una parziale rimozione delle secrezioni bronchiali). I crepitii sono classificati in piccole, medie e grandi bolle a seconda del calibro bronchiale in cui si trova la secrezione.
Rumori secchi: ronchi, fischi, sibili, gemiti; rumori acuti e fischianti prodotti dal passaggio dell’aria attraverso vie respiratorie ristrette, tipicamente interessano i bronchi.
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Spirometria: Misura i volumi d’aria inspirati ed espirati e la loro velocità, per valutare la funzionalità polmonare. Non dovrebbero effettuare l’esame le persone con ipertensione non trattata, che sono state recentemente interessate da infarto o angina instabile, o che hanno dovuto recentemente sottoporsi a interventi chirurgici a testa, occhi e stomaco: in tutti questi casi l’esame va svolto solo quando la persona è completamente guarita o è in condizioni ritenute stabili. Esistono due tipi di spirometria:
- SPIROMETRIA SEMPLICE, misura i volumi polmonari dinamici, che si riescono a muovere con uno sforzo massimale
- SPIROMETRIA GLOBALE, misura i volumi polmonari statici.

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Radiografia ed ecografia del torace: permettono di visualizzare i polmoni e le pleure, identificando condizioni come versamenti pleurici, pneumotorace o polmoniti.References:
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Abductive reasoning in nursing: Challenges and possibilities. Nurs Inq. 2021 Jan;28(1):e12374. doi: 10.1111/nin.12374.
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