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Omega 3 e omega 6

Da dottvolpicelli

Ultimo aggiornamento 2021-11-05 16:21:04

Gli omega 3 e omega 6 costituiscono gli acidi grassi polinsaturi detti “essenziali” perchè essenziali sono le funzioni interessate ed essenziale  è la loro introduzione con la dieta non essendo sintetizzati nell’organismo umano dove mancano le desaturasi per introdurre i doppi legami specifici omega-3 e omega-6 (Δ12 e Δ15 desaturasi) (1,2).

Gli acidi grassi sono costituiti da una catena di atomi di carbonio e idrogeno. Gli acidi grassi saturi sono saturi di atomi di idrogeno cioè ogni atomo di carbonio è legato con un atomo di idrogeno. Negli acidi grassi insaturi, invece, alcuni atomi d’idrogeno sono sostituiti da doppi legami tra gli atomi di carbonio e vengono definiti “monoinsaturi” se presentano un solo doppio legame fra gli atomi di carbonio e   “polinsaturi” se presentano due o più doppi legami.

Gli acidi grassi essenziali si dividono in omega 3 e omega 6. Agli omega-3 appartengono l’ac. alfa-linoleico (ALA), l’acido EicosaPentaenoico (EPA) e l’ac. Docosaesaenoico (DHA) mentre gli omega 6 sono rappresentati quasi esclusivamente dall’ac. linolenico (AL)  (1-5).

Il nome omega 3 e omega 6 deriva dalla posizione del primo doppio legame, iniziando il conteggio dal carbonio terminale (Carbonio ω ovvero Carbonio n). Contando dal carbonio ω, il primo doppio legame che si incontra occupa il terzo rango, da cui il termine Omega-3; analogo criterio di classificazione vale per gli omega 6 (6-15).

La principale fonte alimentare degli ω-3 è rappresentata dai pesci, in particolare quelli ad alto contenuto di grassi: merluzzo, salmone, tonno, pesce spada  halibut e mammiferi marini ma anche nel plancton (krill), aringhe, pesce azzurro, olio di pesce;  molluschi e crostacei rivestono minore importanza.  Il latte materno è particolarmente ricco di ω-3 e ω-6.

Annotazioni sulla scelta del pesce: I merluzzi che si trovano nelle pescherie sono quasi tutti pescati, surgelati e decongelati. E’ quindi più logico acquistare il merluzzo ancora congelato, a vantaggio del prezzo e della conservabilità. l tonno è un pesce che raggiunge dimensioni ragguardevoli. Il tonno, a causa della sua taglia, costituisce l’ultimo anello della catena alimentare e ciò facilita l’accumulo di mercurio; pertanto, si consiglia di mangiarlo con moderazione. E’ invece auspicabile favorire la scelta dei pesci azzurri prelevati in filiera corta, dando importanza alla stagionalità dei prodotti. Il pesce azzurro, grazie ad un valore d’acquisto estremamente contenuto e alla possibilità di rientrare “in filiera corta” (colonizzano abbondantemente il litorale del Mar Mediterraneo), rappresenta la soluzione più nutriente, economica e logica nella ricerca degli alimenti ad alto contenuto di EPA e DHA soprattutto in gravidanza.

E’ emerso un ruolo estremamente protettivo degli omega 3 di provenienza ittica sulla funzionalità coronarica, aritmia cardiaca, degenerazione maculare, artrite reumatoide. Gli integratori non sembrano avere un ruolo altrettanto determinante.

Gli omega 3 sono presenti anche nei  vegetali, nella frutta secca, nei semi e nell’olio di semi  ma sono rappresentati quasi esclusivamente da ac. alfa-linoleico, le quantità sono scarse e sempre associate a prevalenti quantità di omega 6.  

Prodotti farmaceutici contenenti omega 3: Esapent® ed  Eskim® capsule molli 500 mg, 1.000 mg, Prontogral® cps molli.  Essi vengono utilizzati per la prevenzione di infarto ed ictus (in associazione con le statine) e la terapia delle iperlipidemie e ipertrigliceridemie (11-20). Potrebbere eessere utilizzati nei primi mesi di  gravidanza per combattere astenia e facile affaticamento  e nel II-III° trimestre di gravidanza in corso di dieta ipocalorica ma solo in caso di fallimento dell’apporto dietetico e sotto stretto controllo medico perché questi prodotti commerciali sono inseriti nella categoria C della FDA 

Principali Funzioni degli Omega 3: azione antiaterogena, antinfiammatoria e antitrombotica.

  • Abbassano i livelli plasmatici di trigliceridi, interferendo con la loro incorporazione nelle VLDL a livello epatico.
  • Possiedono una bassa efficacia nel ridurre i livelli di colesterolo totale nel sangue (modesta azione ipocolesterolemizzante).
  • Potenziano la funzionalità retinica e la capacità visiva
  • Potenziano la capacità cognitiva  e i processi di apprendimento e memoria  agendo su BDNF (Brain Derived Neurotrophic Factor) e IGF1 (insulin-like growth factor 1 ).
  • Possono aumentare leggermente la concentrazione di colesterolo HDL.
  • diminuiscono l’aggregazione delle piastrine
  • riducono i processi flogistici mediante la produzione di Prostacicline, Resolvine (RvE1, RvD1, RvD2, RvD3, RvD4) derivate da EPA (serie E) o dal DHA (serie D) e la Neuroprotettina D1 (NPD1) dal DHA.
  • forniscono una preziosa fonte di energia in soggetti stanchi, debilitati, nell’astenia  gravidica, nelle pazienti con anovulazione cronica e nell’oligoastenospermia

Principali fonti di omega 6 – Gli omega 6 sono di origine vegetale. Essi sono contenuti principalmente nella frutta secca, nei semi e relativi oli:  mais, girasole, sesamo, lino, soia, colza (il migliore per un buon equilibrio ω-3/ω-6), arachidi.  Gli omega 6 negli alimenti e nell’organismo umano sono presenti in concentrazioni maggiori rispetto agli Omega 3 ; il rapporto ω-3/ω-6 consigliato nella dieta è 1:5 mentre nella normale alimentazione dei paesi occidentali il rapporto è 1:15.

Il principale Ω-6 è l’acido linolenico, da cui si ottiene, attraverso alcuni passaggi biochimici, l’acido γ-linolenico che è poi metabolizzato in acido diomo-γ-linolenico (DGLA). Il DGLA è il precursore della prostaglandina H1 (PGH1), che a sua volta forma la prostaglandina E1 (PGE1) e il trombossano A1 (TXA1). Sia la PGE1 che il TXA1 hanno un’azione anti-infiammatoria; il TXA1 inoltre, a differenza sua variante A2, induce vasodilatazione e inibisce l’attività piastrinica. Di conseguenza, TXA1 riduce le azioni pro-infiammatorie del trombossano TXA2. La PGE1 ha un ruolo nella regolazione della funzione del sistema immunitario. L’acido γ-linolenico ha Proprietà anti-infiammatorie nonostante sia un acido grasso n-6.

 Principali funzioni degli Omega 6: precursori degli eicosanoidi e quindi potrebbero aumentare le reazioni allergiche, infiammatorie, la pressione sanguigna, l’aggregazione piastrinica e di conseguenza il rischio cardiovascolare.  Evidenze più recenti sembrano comunque smentire tali ipotesi, sottolineando la prevalenza degli effetti antinfiammatori in vivo. Gli omega 6 sono molto importanti perché, rientrando fra i componenti delle membrane cellulari, sono necessari per la corretta funzionalità di tutti i  tessuti. In particolare, gli omega 6:

  • gli omega 6 sono essenziali sia per l’accrescimento che per lo sviluppo cerebrale; il latte materno ne è ricco.
  • Riducono la concentrazione del colesterolo nel sangue, abbassando soprattutto la frazione “cattiva” (LDL), ma non hanno un impatto determinante su quella buona (HDL).
  • Possiedono una scarsa efficacia nel ridurre i livelli plasmatici di trigliceridi (modesta azione ipotrigliceridemizzante).
  • L’acido linoleico è essenziale per il mantenimento della barriera idrolipidica della cute
  • l’acido γ-linolenico è efficace nel mantenere la salute di capelli ed unghie, l’idratazione cutanea e nel ritardare l’invecchiamento cutaneo.
  • sono inoltre utili contro l’artrite reumatoide, diabete tipo II, sindrome premestruale, mastalgia e nevralgie. 
  • Trattamento dell’ipertricosi e irsutismo: l’ac. γ-linolenico è un inibitore della 5-α-reduttasi (che converte il testosterone nel più potente DHT) 
  • Essendo precursori di prostaglandine, trombossani e leucotrieni, se presenti in eccesso rispetto agli omega 3, è possibile che gli omega 6 diventino responsabili di una serie di effetti negativi come vasocostrizione, fenomeni flogistici e induzione  dell’aggregazione piastrinica. Il rapporto Ω 6/Ω 3 non dovrebbe essere superiore a 1:5.

 Carenza di ω3 e ω6 – Fra le cause della carenza vi è uno scarso apporto con la dieta e un eccessivo consumo di acidi grassi saturi, alcolici e carenza di oligoelementi come zinco e magnesio.Per evitare una carenza di Omega 6 è necessario assumerne l’1-2% delle calorie totali introdotte con gli alimenti. Sembra inoltre che il corpo umano conservi circa 1 kg di acido linolenico come “scorta” nel caso in cui questo acido grasso essenziale non dovesse più essere introdotto con a dieta (es. durante diete ipocaloriche).  

Controindicazioni

Ad oggi non risultano controindicazioni per gli Omega 6, tuttavia esistono possibili effetti dovuti ad un sovradosaggio e si raccomanda di fare attenzione in chi è in trattamento con farmaci anticoagulanti poiché potrebbero potenziarne l’effetto. In genere il rapporto di assunzione Omega 6/Omega 3 consigliato dai LARN è di 4:1.

References list:

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  2. J. Berg, J.L. Tymoczko, L. Stryer, Biochimica, Zanichelli, 6a edizione 2008, traduzione di P.L. Ipata, revisione di E. Melloni, F. Salamino.
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  4. Adlof, R. O. and Gunstone, F. D. (2003-09-17). “Common (non-systematic) Names for Fatty Acids”. Archived from the original on 2006-12-06. Retrieved 2007-01-24.
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2 commenti

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