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Cellulite in gravidanza

Da dottvolpicelli

Uno dei più frequenti disturbi  a cui la donna può andare incontro in gravidanza  è quello della cellulite che consiste essenzialmente in edema sottocutaneo e accumuli localizzati di grasso  che conferiscono alla cute sovrastante un aspetto a “buccia d’arancia” (“dimpling effect”). Si localizza di preferenza alle gambe e ai glutei.  Gli adipociti si presentano ipertrofici, irregolari, e possono presentare rotture e lacerazioni della membrana che le avvolge, con conseguente fuoriuscita dei trigliceridi che si espandono e comprimono il microcircolo creando contestualmente una situazione flogistica. Con l’aggravarsi della patologia i processi flogistici e la fibrosclerosi interessano il tessuto reticolare e il collagene con chiaro disordine di tutta la struttura del derma: si delinea la classica pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica.

Etiologia: La causa ultima della cellulite è  un disturbo del microcircolo sottocutaneo che può essere costituzionale ma quasi sempre aggravato da sovrappeso, insufficienza venosa degli arti inferiori, stile di vita e fattori ormonali.

  •  Fattori familiari ed ereditari: all’origine della cellulite esiste una predisposizione genetica legata a fattori come una maggiore attività ormonale, una fragilità capillare e una cattiva circolazione.
  • Insufficienza venosa degli arti inferiori: il rallentato ritorno venoso contribuisce alla ritenzione idrica edematosa ed ipertrofia degli adipociti
  • Fattori ormonali: elevati valori sierici di progesterone ed estrogeni favoriscono la ritenzione idrica. Nel sesso femminile, l’alternarsi nel ciclo di estrogeni e progestinici, determina implicazioni nel microcircolo, specie durante la pubertà, la gravidanza o nella fase premenopausa.
    Nella pubertà per intervento degli estrogeni, i tessuti trattengono più liquidi, e le masse adipose tendono ad aumentare sui fianchi, sui glutei e sulle cosce, anche in ragione di un allargamento del bacino. Inoltre, se le irregolarità mestruali, tipiche di questa età della vita, sono importanti, si determina un terreno favorevole all’insorgenza della cellulite.
    In gravidanza si verifica un importante aumento della concentrazione sierica del progesterone associato spesso ad altri fattori, come la stipsi, l’aumento della pressione addominale, un rallentamento della circolazione sanguigna degli arti inferiori da compressione meccanica da parte dell’utero gravido e la sedentarietà: fattori che insieme contribuiscono allo sviluppo di cellulite. La ipeprolattinemia favorisce l’insorgenza della cellulite perché causa un aumento della ritenzione idrica mentre l’iperinsulinemia stimola una maggiore liposintesi soprattutto nella parte inferiore del corpo. 
    La premenopausa costituisce un  altro momento critico per l’insorgenza della cellulite dovuto ad uno squilibrio ormonale tipico (iperestrogenismo) che agisce anche sugli ormoni della tiroide e ne riduce l’efficacia d’azione con rallentamento della lipolisi. L’uso di farmaci contenenti ormoni con il tempo può determinare il peggioramento del quadro lipodistrofico.
  • Stress: Vita frenetica, eccessiva fatica fisica e psichica, scarso riposo notturno  (<8 ore) sono tutte condizioni che, associandosi ad altri fattori, contribuiscono a determinare l’insorgenza della cellulite
  • Life Style:  scarpe con tacchi alti e punte strette e vestiti troppo stretti alterano la postura ed ostacolano la circolazione sanguigna e linfatica. Stare troppo tempo seduti, con le gambe sempre accavallate, crea un ostacolo per il corretto circolo venoso e linfatico. Mantenere la stazione eretta e fissa, senza camminare, come succede in alcune condizioni lavorative, determina conseguenze negative sulla circolazione.

Fisiopatologia: In caso di stasi del circolo venoso la “riserva” energetica di grasso diventa difficile da utilizzare, si accumula fino a comprimere i capillari sanguigni, già fragili, che iniziano a trasudare plasma dalle loro pareti divenute porose. Il plasma si infiltra fra le cellule e provoca una flogosi del tessuto adiposo con formazione di fibrosi del tessuto sottocutaneo; i capillari vengono ulteriormente compressi e il drenaggio dei liquidi in eccesso si fa sempre più difficile. Si è innescato quindi un “circolo vizioso” che autoalimenta questa patologia.

 
 I vari stadi della cellulite:
  • Normalità
    Buona irrorazione del tessuto adiposo con funzionali scambi metabolici.
  • Stadio 1
    Iniziale alterazione dell’irrorazione sanguigna, formazione di edemi. I vasi sanguigni presentano un’ alterazione della parete sotto forma di una alterata permeabilità: si formano gli edemi e la pelle non risulta più elastica. Fase reversibile con la eliminazione delle tossine e i grassi in eccesso. Gli scambi cellulari hanno un malfunzionamento e conseguentemente la irrorazione ed ossigenazione sono carenti. Il processo è lento ma continuo sino alla inevitabile formazione di flogosi che interessa tutti i tessuti della zona.
  • Stadio 2
    Fase consequenziale alla prima, in aggiunta le fibrille reticolare che circondano gli adipociti aumentano di spessore e di numero con conseguente riduzione del microcircolo: le tossine ristagnano e non vengono riassorbite dal microcircolo. La pelle appare ipotonica e pallida con parestesie e alterazioni della sensibilità, il collagene tende a circondare le zone colpite incapsulandole ed isolandole.
  • Stadio 3Le fibrille di collagene ormai incapsulano in una trama sia gli adipociti che il microcircolo, rendendo difficoltosi gli scambi: si formano i micronoduli. Inizia la sclerosi del connettivo del derma con ipercheratosi e scarsa ossigenazione. Pelle a buccia d’arancia  e dolore alla palpazione.
    • Stadio 4
      I micronoduli si uniscono in una trama di macrodimensioni ormai apprezzabile alla palpazione, poiché si presentano mobili e dolenti al sollevamento. Può accadere che la trama si infittisca al tal punto da dar luogo al fibrosi che aderiscono al tessuto muscolare sottostante. La pelle è ormai ipotermica e striata con dolore spontaneo.

Ci sono inoltre diversi tipi di cellulite:

Tipi di cellulite:

  • Cellulite compatta
    In genere colpisce persone obese o anche di peso leggermente superiore alla normalità, ma può comparire anche nei magri, o soggetti con una muscolatura tonica.
    La cute risulta secca e spesso con smagliature. Dolorosa al tatto, la cellulite è però compatta pur trasformandosi nel tempo in molle.
  • Cellulite flaccida (molle) Classica situazione dei soggetti che hanno sostenuto diete ferree e poco equilibrate, i tessuti fluttuano alla deambulazione.
  • Cellulite edematosa
    caratterizzata da edema, può essere il sintomo di  patologie cardiache o renali.

 TERAPIA:  per la cellulite comparsa in gravidanza sono da preferire, tra i rimedi sottoelencati, massaggi dolci  utilizzando le apposite creme, una corretta alimentazione iposodica e l’attività fisica moderata tesa soprattutto a tonificare i muscoli degli arti inferiori. 

Alimentazione: la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha elaborato criteri e linee guida (LARN Livelli di Assunzione Raccomandata diNutrienti)  ispirati in gran parte ai dati USA raccolti e aggiornati come RDA Recommended Dietary Allowances)  (1,2).
Bere almeno 2 litri di acqua al dì eventualmente con una spremuta di limone; si ottiene un adeguato apporto di Vitamina C, antiossidante, ed un effetto antiedemigeno.   Evitare cibi molto salati, salumi, formaggi grassi e fermentati, fritture, scatolame, pesce affumicato, frattaglie, soffritto, bevande dolcificate, succhi di frutta con sciroppo, zuccheri semplici (zucchero, dolci), alcolici, cioccolato, caffè, thè forte. Preferire carni magre, pesce azzurro, legumi, frutta fresca, banane, Seitan e cereali  integrali (Corn Flake All Bran) che determinano un discreto senso di sazietà relativamente al basso apporto calorico, sono poveri di sodio  e ricchi di potassio,  e forniscono buone quantità di proteine,  minerali, vitamine e fibre. Il potassio e gli acidi grassi polinsaturi in alta concentrazione si trovano nell’avocado,  nelle noci e mandorle (questi ultimi due però sono gravate da altrettanto elevato potenziale calorico). Il pesce azzurro, l’olio di oliva, l’olio di pesce contengono alte percentuali proteine e di ac.  grassi polinsaturi

Utilizzare olio di oliva per condimento e mai il burro. L’olio d’oliva è sempre stato considerato a metà tra il cibo e la medicina. Contiene il 100% di grassi ma di questi ben l’85% è costituito da ac. grassi insaturi che insieme ai fitosteroli sono in grado di abbassare il livello di colesterolo LDL. Il burro ha una composizione specularmente opposta.

Camminare, non correre:  i muscoli interessati alla deambulazione agiscono come una pompa che riassorbe e spinge i liquidi verso il sistema venoso evitando la stasi. Passeggiare in acqua di mare ad altezza d’uomo: con l’acqua all’altezza della spalle pesiamo circa il 20% in meno con il vantaggio di una minore pressione sulla colonna vertebrale.

La corsa è controindicata perchè i ripetuti impatti col terreno causati dall’azione di corsa, oltre ad avere effetti negativi sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale, causano delle microlacerazioni alle membrane delle cellule adipose che a lungo andare possono peggiorare la situazione. Inoltre, un’attività fisica svolta ad intensità troppo elevata porta alla formazione di acido lattico. Questo metabolita è alleato della cellulite, poiché la  formazione di tossine muscolari ha effetti negativi sulla circolazione e sull’ossigenazione dei tessuti. Per questo motivo lo spinning svolto ad intensità elevata risulta non solo inutile ma addirittura dannoso.

Si raccomanda pertanto di svolgere attività di lunga durata  come il ciclismo, la camminata veloce o lo step. I benefici di questo programma di allenamento sono molteplici: un’attività fisica regolare (almeno 30-40 minuti al giorno) porta ad un miglioramento generale delle capacità cardiocircolatorie e respiratorie favorendo la circolazione periferica. In questo modo è possibile sconfiggere la cattiva circolazione che rappresenta il più grosso fattore di rischio per lo sviluppo della cellulite.

Per essere definita regolare l’attività fisica deve essere svolta per almeno tre giorni alla settimana.

Infine, può essere utile seguire un programma di tonificazione generale che preveda l’utilizzo di esercizi a carico naturale e  di attrezzature isotoniche che non affatichi eccessivamente i muscoli.

Massaggi: Il principio è quello di stimolare la circolazione sanguigna e linfatica distrettuale e conseguentemente aumentare l’ossigenazione  cutanea e diminuire l’edema sottocutaneo. Inoltre il massaggio riduce lo stress, l’insonnia e  la pressione arteriosa. Va eseguito 2-3 volte al dì per 15 minuti da mani esperte e con delicatezza per evitare microtraumi dei capillari possibilmente con creme o soluzioni al 4% di olio essenziale di mandorle e limone o linfa di betulla, Rilastil crema, Creme Allegee Amande. Prima di applicare la crema, la cute va  pulita, asciugata e delicatamente “spazzolata” con guanto di crine.

Linfodrenaggio: è in grado di liberare i tessuti cellulitici da liquidi in eccesso e dalle tossine.  Può essere praticato sia manualmente che meccanicamente. Correttamente eseguito, riduce immediatamente la pesantezza e la circonferenza della zona trattata. La stessa azione meccanica si ottiene tramite la pressione dell’acqua con “spremitura ” dei  vasi linfatici e venosi. Utili quindi le passeggiate in mare ad altezza di 1 metro circa.

Mesoterapia e ionoforesi 
Ambedue veicolano sostanze e farmaci, il primo con speciali aghi collegati a multiniettori, l’altro con corrente a basso voltaggio. Una versione aggiornata e “indolore” della mesoterapia è la microterapia: si effettua con un piccolo dispositivo a ventosa chiamato SIT (Skin Injection Therapy) munito nella cavità di un piccolissimo ago, lungo appena 2 mm. che, per le sue modeste dimensioni, non arriva a stimolare le terminazioni nervose e quindi non causa dolore.

Laser-terapia 
Utile nella cellulite edematosa e molle, indolore ed innocuo. Stimola l’ossigenazione e gli scambi cellulari.

Elettrolipolisi 
si pratica tramite speciali aghi ad elettrodi usati a coppia (6-12 coppie), caricati l’uno positivamente l’altro negativamente che veicolano direttamente ai tessuti i farmaci (aminofillina, escina, antinfiammatori…). E’ particolarmente efficace nei casi di adiposità localizzata.

Ultrasuoni
Un trasduttore che genera ultrasuoni della frequenza di 3 MHz capaci di penetrare alla profondità di 2-3 cm viene applicato sulla zona di cute da trattare per circa 10 minuti. Gli ultrasuoni rompono eventuali formazioni fibrotiche sottocutanee che ostacolano la microcircolazione ematica e linfatica e rompono gli adipociti con fuoriuscita dei trigliceridi che vengono sospinti, sempre dall’azione degli ultrasuoni, nel torrente corcolatorio.  Possono utilizzarsi linfa di betulla o olio essenziale di mandorle o limone in crema base al 4%  oppure flavonil® gel (bromelina) in sostituzione del comune gel da ecografia. Gli US favoriscono l’assorbimento di creme e oli. La terapia con US è sconsigliata in presenza di patologie cardio-circolatorie anche di lieve entità;

Pressoterapia
l’azione drenante viene esercitata da un apparecchio a forma di gambali che si applica sugli arti inferiori  e capace di esplicare pressioni dosate. Particolarmente indicato per edemi concomitanti ad insufficienza venosa, dolori, parestesie. Controindicata nei soggetti affetti da insufficienza cardiaca, da tromboflebite o problemi respiratori e renali.

ossigeno-ozono terapia: Una miscela di ossigeno e ozono iniettata sottocute mediante microiniezioni è alla base della ossigeno-ozono terapia. Il cocktail di questi due gas ha effetto lipolitico e drenante, con riduzione delle circonferenze e rivitalizzazione dei tessuti circostanti.

Lipoaspirazione e liposcultura 
Intervento chirurgico che asporta i depositi di grasso . che non diminuiscono né con la dieta né con l’esercizio fisico. non indicata in gravidanza.  La lipoaspirazione è spesso l’unico modo per eliminarli. Può essere eseguita a qualsiasi età, tuttavia i risultati migliori si ottengono se la pelle ha ancora elasticità sufficiente per ridistribuirsi dopo l’asportazione del grasso. L’intervento si esegue in anestesia  e prevede l’uso di cannule di Karman di plastica o di acciaio collegate ad un aspiratore, che vengono introdotte sottocute mediante piccole incisioni cutanee.

Attività fisica 

Il consiglio è quello di un’ attività confacente al proprio stato di salute ed in ogni caso è importante mantenere tonico il sistema muscolare e cardiovascolare facendo lavorare in modo graduale i muscoli. Per diminuire il peso di 500 gr occorre un’attività fisica da 3.500 KCal.  Indicati gli sport che tonificano il sistema muscolare e cardiovascolare come il nuoto, la corsa leggera o la bicicletta mentre sono da evitare quelli potenzialmente traumatici come lo sci il tennis e bodybulding. Camminare è uno sport molto economico e molto salutare assolutamente privo di comntroindicazioni. Evitare l’ascensore e salire le scale a piedi il più possibile.

Nuoto:  l’immersione stimola la percezione sensoriale del corpo, indirizzandola verso una dimensione di benessere e una sensazione di leggerezza per effetto della diminuzione degli effetti della forza di gravità.

Sono tanti i benefici dell’immersione del corpo in acqua:

  • migliora la comunicazione tra gestante e bambino;
  • aumenta l’elasticità dei muscoli;
  • migliora la respirazione;
  • migliora la flessibilità delle articolazioni;
  • aiuta la colonna vertebrale ad adattarsi all’aumento del peso;
  • rende più facile l’esecuzione dei movimenti;
  • stimola la percezione sensoriale;
  • permette alla mente di controllare maggiormente il corpo, e ciò in previsione del parto, e di quelli che saranno i dolori da affrontare;
  • migliora la circolazione e l’attività metabolica con conseguente miglioramento di apporto di sostanze nutritive a tutto l’organismo;
  • riattiva soprattutto il flusso sanguigno migliorando la circolazione a livello di bacino e arti inferiori;
  • attenua quindi i piccoli disturbi come vene varicose, edemi ecc.

L’immersione in acqua termoneutra (32-35°C), provoca un aumento delle endorfine (ormoni del benessere) nel sangue, ma non stimola la produzione della catecolamine ( ormoni di risposta allo stress).
L’utilizzo dell’acqua durante la gravidanza può avvenire con due diverse modalità: la vasca da bagno e la piscina.

VASCA DA BAGNO

permette di recuperare energie fisiche, trovare sollievo dell’aumentato peso corporeo e conciliare il sonno. Aiuta a sciogliere le tensioni psichiche, e a ritrovare calma e serenità. Utile l’impiego di oli essenziali che forniscono un’azione sedativa e calmante, del massaggio, e di tecniche di respirazione e rilassamento.
Anche la doccia dà effetto benefico al corpo favorendo la circolazione,  prevenendo la dilatazione delle vene e permettendo di rassodare i tessuti cutanei.

PISCINA

È il luogo ideale per fare ginnastica in acqua. Numerosi i benefici già elencati precedentemente, è ora opportuno aggiungere alcuni accorgimenti da prendersi qualora si decida di condurre un corso di ginnastica in acqua.
L’attività fisica può avere inizio dalla 12a  settimana di gestazione, sotto il controllo dell’ostetrica/o che propone esercizi adeguati alle modificazioni avvenute nel procedere della gravidanza e che non richiedono abilità particolari, quali il saper nuotare. Si tratta soprattutto di esercizi di galleggiamento, di streching, di rilassamento e di esercizi respiratori.

Bromelina (Ananase®, Wobenzym® cpr, Depuradren 5D® soluzione 500 cc, Flavonil® gel):  nella cellulite la componente flogistica è fondamentale per  cui un impiego di prodotti a base di bromelina pura risulta efficace e risolutivo.

Caffè verde (non tostato): alto contenuto di acido clorogenico ad azione antiedemigena.

tarassaco

Tarassaco: è una piantina molto diffusa in Italia con fiore giallo e nota per il caratteristico “soffione”. La sua azione diuretica è talmente nota da meritarsi il nome popolare di “piscialetto”.

Alga laminaria: possiede azione antiedemigena e di ricambio cellulare 

linfa di betulla

Betulla: la sua azione antiedemigena e diuretica è dovuta all’alta concentrazione di potassio e acidi organici. Va utilizzata in forma di linfa, ricavata dalla pianta praticando dei fori nel tronco,  e applicata con delicato massaggio (100-200 gocce in 100 cc di olio di mandorle o in 100 gr di crema base).

  • La linfa di betulla riduce il gonfiore, aumenta la diuresi e combatte l’infiammazione anche in caso di cellulite datata.  Per ottenere il massimo dei benefici andrebbe combinata con i macerati glicerici. I macerati glicerici sono ottenuti dalla macerazione in una soluzione alcolica delle gemme e dei germogli.

Sin Therapy: prevede l’uso di RMN e ovviamente non può essere utilizzata in gravidanza. 

References list:

  1. SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana: “Livelli di assunzione raccomandati di energie e nutrienti per la popolazione italiana LARN”. Revisione 1996, EDRA Medical Publishing & New Media, Milano 1998.
  2. ADA Reports. Position of the American Dietetic Association: “Nutrition and lifestyle for a healthy pregnancy outcome”. J Am Diet Assoc 2002;102:1479-149.

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