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Ecografia del I° trimestre

Da dottvolpicelli
L’ecografia del 1° trimestre è di fondamentale importanza perchè stabilisce il punto di riferimento per valutare la crescita fetale e le sue eventuali future patologie. E’ possibile inoltre individuare soft markers di malformazioni fetali già dalla 11a settimana, in tempo per programmare una strategia terapeutica.
1) Valutazione corpo luteo recente: in epoca precocissima di gravidanza (6 settimane di amenorrea è possibile visualizzare il corpo luteo che ha espresso l’ovocita successivamente fecondato. E’ visibile, sul contorno del corpo luteo, la breccia da cui fuoriesce il liquido follicolare che si espande in cavità pelvica.   
2) Datazione dell’epoca gestazionale: uno degli obiettivi della biometria ultrasonica fetale consiste nell’ottenere una datazione della gravidanza molto precisa, specie nei casi in cui vi sono motivi di incertezza anamnestico (20-30% delle gravidanze).   La valutazione dell’età gestazionale non significa una predizione in assoluto della data del parto.
 2a) CRL (Crown Rump Length): La valutazione biometrica ultrasonica dell’embrione è iniziata solo nei primi anni ‘70 mediante la misurazione della lunghezza vertice-sacro (CRL) dello stesso. E’ molto importante nei casi di irregolarità mestruale, perché valutando esclusivamente la lunghezza embrionale non tiene conto della data dell’ultima mestruazione. Nelle settimane precoci si misura valutando il maggior asse longitudinale.
  • Il  CRL è misurabile con una buona attendibilità fino alla 14ª settimana (w) di gestazione.
  • Il CRL deve essere misurato al momento della massima estensione dell’embrione.
  • Errori di sovrastima del CRL sono legati alla contiguità del sacco vitellino all’embrione.
I parametri precedentemente usati quali le misure dei diametri dell’utero e le misure perimetriche o volumetriche del sacco gestazionale si   rilevano di scarso valore clinico se confrontati con il CRL.
Il CRL è tuttora ritenuto il migliore parametro nella datazione della gravidanza iniziale, anche se Goldstein ha puntualizzato che sono realmente espressione della lunghezza vertice-sacro le misure al di sopra dei 18 mm.
La misura del CRL + 42 esprime l’epoca gestazionale in giorni.

2b) diametro medio del sacco gestazionale (GS):   La biometria del sacco gestazionale (GS)  può ancora essere utilizzata saltuariamente nella definizione dell’epoca gestazionale, allorché non è ancora visibile l’embrione, o nei casi in cui vi è il sospetto di «blighted ovum».

La camera gestazionale, visibile dalla 4-5a settimana allorchè raggiunge un diametro medio di 3 mm,  si presenta come una formazione anecogena rotondeggiante o ellissoidale a pareti nette e regolari, ispessite, perchè avvolte da tessuto deciduale, senza cono d’ombra posteriore. La GS si differenzia da una raccolta liquida endouterina che si presenta “a becco d’anatra”, non ricoperta dal mantello deciduale e con cono d’ombra posteriore. Si differenzia da una cisti endometriale che è di forma rotondeggiante, presenta pareti sottili ed è situata nella parete endometriale.

Il diametro medio   del sacco gestazionale (MSD) non presenta variazioni significative legate alla compressione vescicale e  il suo accrescimento avviene in maniera lineare (1-1.5 mm/die). Il diametro medio è ottenuto sommando il diametro longitudinale, trasversale e antero-posteriore e dividendo la somma per 3: MSD= (larghezza + altezza+ profondità)/ 3.   L’età gestazionale in settimane = [MSD in cm + 2,5] :0,7.
2c) DBP, DAT, FML (ETV): Lo studio biometrico nel I º trimestre è stato fino alla metà degli anni ‘80 limitato alla rilevazione del CRL, solo in questi ultimi anni è stato possibile, utilizzando l’ecografia transvaginale (ETV), identificare più precocemente e con maggiori dettagli strutture ed organi embrio-fetali fin da tale periodo, e di anticipare quindi le misurazioni dei parametri che usualmente vengono impiegati nei trimestri successivi per la valutazione ecografica della crescita fetale, quali il diametro biparietale, la circonferenza cranica ed addominale, la lunghezza degli arti. In questo modo di vedere il feto siamo ora in grado di comprendere meglio lo sviluppo embrionale, visualizzando organi in formazione di pochi giorni. Infatti mentre il nodo embrionario può essere evidenziato già alla 5ª w di amenorrea e il battito cardiaco fetale al termine di tale settimana, sezioni assiali del polo cefalico evidenziano già dettagli anatomici dalla 8ª-9ª settimana. Analogamente sezioni dell’addome sono ottenibili già dallo stesso periodo. Dalla 10ª w (alla fine del periodo embrionario) di gestazione circa compaiono i centri di ossificazione delle ossa lunghe e quasi contemporaneamente si possono eseguire misurazioni delle stesse ossa lunge. Nel IIº e IIIº trimestre di gravidanza la relazione tra i parametri biometrici e l’epoca gestazionale è ben descritta da equazioni esponenziali, logaritmiche e polinomiali. Al contrario le curve del BPD, HC (circonferenza cranica), lunghezza delle ossa lunghe ottenute nel Iº trimestre e nell’inizio del IIº sono meglio interpretabili con una funzione lineare. Questo comportamento diverso è determinato dal fatto che un breve segmento di una curva descritta da una funzione complessa, può essere sempre approssimato a una linea retta, specie se l’andamento della crescita è veloce e il periodo indagato è limitato.
La correlazione  tra i valori di BPD, CC, CA con l’epoca gestazionale ottenuta è molto precisa, al contrario la correlazione tra le ossa lunghe fetali ed epoca gestazionale è gravata da un alto range di variabilità. La spiegazione di tale fenomeno può essere ricercata sia nella difficoltà di visualizzare correttamente, specie ad epoche molto precoci, la sezione più lunga ottenibile delle diafisi, sia nel fatto che i complessi tibia-perone e radio-ulna non sono misurabili separatamente. La corretta determinazione infine del punto di posizionamento del calibro sulle parti terminali delle diafisi è, con la risoluzione delle attuali apparecchiature normalmente utilizzate, difficoltosa e imprecisa.
Un altro dato che emerge dallo studio della biometria embrio-fetale consiste nel fatto che la correlazione tra la circonferenza cranica, circonferenza addominale e femore versus CRL considerato isolatamente è superiore nella valutazione dell’epoca gestazionale. 
Una constatazione interessante emerge dall’analisi dei rapporti fra circonferenza cranica e addominale: nel IIIº trimestre tale rapporto tende nelle gravidanze fisiologiche a diminuire, al contrario nel Iº trimestre il rapporto rimane costante.
Possiamo concludere affermando che è attualmente possibile ottenere già dal primo trimestre un profilo biometrico pressoché completo ed accurato: il beneficio che ne deriva consiste nel facilitare sicuramente la valutazione iniziale dei feti a rischio per disordini genetici che coinvolgano la crescita di testa, tronco o arti fetali.
ECOANATOMIA FETALE IN SETTIMANE: Attualmente si effettua preferibilmente con scansione transvaginale.

gravidanza 4 w

4a w: si evidenzia in cavità uterina la camera gestazionale rappresentata da una struttura anecogena, rotondeggiante, del diametro medio di 3 mm, con bordo regolare, pareti ispessite per la presenza dei villi coriali in formazione e quindi iperecogeno; endometrio ispessito di tipo deciduale. In tale periodo il dosaggio sierico della β-HCG ha un valore di circa 1.000 mU/ml.
5ª e 6ª w:

Sacco gestazionale e bottone vascolare: All’esame con color-Doppler è visibile il bottone vascolare fra decidua e il sacco gestazionale (GS)  E’ inoltre evidente il sacco vitellino e, tra queste due formazioni, una struttura discoidale di circa 3 mm corrispondente  all’embrione adiacente al chorion frondosum.  Della camera gestazionale va considerato il diametro medio ottenuto dalla misurazione di 3 diametri (longitudinale, trasversale, antero-posteriore) in due scansioni dell’utero (Longitudinale e trasversale) e ponendo i calibri interno-interno. A 5 settimane la GS presenta un diametro medio di 10 mm e a 10 w raggiunge un diametro medio di circa 45 mm. 

La GS visibile sullo schermo corrisponde alla cavità coriale contenente il sacco vitellino. L’embrione occupa una parte marginale della GS ed è circondato dall’amnios non evidenziabile a quest’epoca di gravidanza Perché completamente adeso all’embrione.

Sede di impianto della gravidanza: sede intra-  ed extra-uterina e impianto in utero normale o più o meno basso. Se compaiono due o più sacchi gestazionali è già diagnosticata una gravidanza multipla.

Embrione: visibile alla 6ª settimana nell’86% dei casi e alla 7ª settimana nel 100% dei casi. BCF: segno di gravidanza vitale: la mancata visualizzazione del BCF  alla 6a w richiede un controllo ecografico ravvicinato per sospetto di aborto.
Sacco vitellino secondario: è la seconda struttura, in ordine cronologico, visibile in cavità uterina in caso di gravidanza. E’ presente nella cavità gestazionale alla 5ª settimana nel 91% dei casi e alla 6ª settimana nel 100% dei casi; non è più visibile dalla 11ª w.  Il sacco vitellino, in scansione ETV, alla 6settimana, appare come una piccola cavità anecogena di 4 mm a pareti regolari, iperecogene, ispessite a causa della vascolarizzazione, situata in prossimità del polo embrionale ed è in comunicazione con l’intestino medio dell’embrione tramite il dotto vitellino o dotto onfalo-mesenterico che si oblitera intorno alla 7settimana.
Con l’espandersi della cavità amniotica e con il ridursi della comunicazione tra l’intestino e sacco vitellino secondario, quest’ultimo viene spinto verso la periferia e viene compresso tra cavità amniotica e chorion vicino all’inserzione placentare del funicolo; si riduce di volume  e normalmente non è più visibile dopo la 11ª w quando la membrana amniotica e la membrana coriale si fondonoL’evidenziazione del sacco vitellino secondario dalla 7ª alla 11ª w depone per una gravidanza in normale evoluzione.
A 5-6 settimane di amenorrea il sacco vitellino e la cavità amniotica appaiono come due formazioni cistiche di uguale volume: “segno della doppia bolla, double bubble sign”.

Il sacco vitellino secondario svolge le funzioni di eritropoiesi  e nutrizione prima che si stabilisca la funzionalità placentare. E’ il primo sito di eritropoiesi fetale e le sue cellule staminali successivamente migrano nell’embrione e ne colonizzano il fegatoIl sacco vitellino è riempito di fluido, il fluido vitellino, che è utilizzato per il nutrimento dell’embrione durante i primi stadi della sua esistenza. Il sacco vitellino è dotato di un suo proprio sistema circolatorio in cui il sangue è trasportato verso la parete del sacco dall’aorta primitiva, e dopo essere circolato nei capillari vitellini ritorna attraverso le vene vitelline al tubo cardiaco embrionale. Solitamente il dotto vitellino subisce una completa obliterazione durante la 7a settimana di gestazione, ma nel 3% dei casi, la sua porzione prossimale persiste come un diverticolo del piccolo intestino, il diverticolo di Meckel, situato circa trenta centimetri prima della valvola ileo-cecale.

7ª w: alla VIIª settimana il sacco gestazionale comincia ad assumere un aspetto reniforme. 
L’embrione è facilmente visibile e presenta un CRL di 11 mm. Tale misura rappresenta un dato fondamentale a cui riferirsi per la valutazione della normale crescita fetale nelle successive settimane fino a termine. L’embrione è collegato alla decidua basale tramite una struttura tubulare  circondata dalla membrana amniotica (“body stalk“)  da cui si origina il cordone ombelicale.

Liquido amniotico: aumenta progressivamente ed è in rapporto al peso embrionale/fetale. Fino a 10 settimane il L.A. è formato essenzialmente da un ultrafiltrato plasmatico materno. Da 10 a 20 settimane il L.A. ha una composizione molto simile a quella del plasma fetale che diffonde nel liquido amniotico attraverso la cute sottile e non cheratinizzata. Nel III° trimestre il L.A. è formato soprattutto dall’urina fetale e in misura molto minore dalle trasudazioni cutanee e polmonari.    

La colonna vertebrale si presenta come una doppia fila di metameri iperecogeni disposti a “binario”.           

8ª w: l’embrione presenta un CRL di 15-20 mm. E’ sempre presente il sacco vitellino in prossimità dell’addome dell’embrione.
Si evidenziano movimenti fetali e BCF.
La vescicola cerebrale ben evidente è caratterizzata dalla presenza predominante del rombencefalo.
Si intravvedono l’abbozzo degli arti. 
Intestino: fino alla 12ª w c’è un’ernia fisiologica intestinale nel cordone ombelicale che rientra alla 12w. Si parla di onfalocele solo dopo la 12ª settimana.
La colonna vertebrale si presenta come una doppia fila di piccoli echi iperecogeni disposti a “binario”.

 

9ª w:  Chorion frondosum: è possibile rilevare a livello della decidua basale un ispessimento del trofoblasto, la formazione cioè del chorion frondosum, che insieme alla decidua basale formerà la placenta. Opposto al chorion frondosum e alla decidua basale  è la decidua capsulare.

In questo momento è già possibile differenziare i gemelli monocoriali da quelli bicoriali. Infatti nei primi il piatto coriale presenta una superficie a linea retta e le membrane amniotiche si inseriscono ad angolo retto (segno a “T”) mentre nei bicoriali la placenta presenta un aspetto a “lambda” o “delta” e il setto amniotico è più spesso.

membrana amniotica: si può facilmente evidenziare e separa lo spazio amniotico che è da essa racchiuso e lo spazio extramniotico (detto anche extracelomatico) dove è sempre più schiacciato il sacco vitellino secondario in involuzione.

9 settimane – si osserva un onfalocele fisiologico, che ecograficamente appare come una piccola area iperecogena in corrispondenza dell’inserzione ombelicale ed è dovuta ad erniazione di alcune anse intestinali nel tratto prossimale del cordone ombelicale. L’onfalocele scompare alla 11-12a  w; le anse erniate rientrano nella cavità addominale con una rotazione di 270°. La diagnosi differenziale fra onfalocele e gastroschisi si avvale del color doppler che evidenzierà,  nel secondo caso, la vascolarizzazione gastrica. Alla nona settimana. a livello encefalico  si evidenzieranno la falce ed i plessi corioidei.

10ª w: l’atteggiamento del feto è in leggera flessione e si evidenziano con chiarezza i 4 arti e le dita. La frequenza cardiaca si attesta sui valori definitivi del feto a termine. 

Movimenti fetali:  A questo stadio, oltre all’attività cardiaca, è possibile individuare anche dei movimenti embrionali asimmetrici, amorfi, che interessano contemporaneamente la testa, il tronco, gli arti superiori e inferiori: si hanno repentini e piccoli balzi nel sacco gestazionale, per lo più in senso verticale, con inarcamento della schiena.

Cuore a 4 camere: Alla 5ª w appariva come una struttura tubulare, alla 10ª settimana mostra il tipico aspetto a 4 camere le valvole A-V, il setto interventricolare, l’origine dell’a. polmonare e l’origine dell’aorta. La frequenza cardiaca <100 bpm è associata ad elevato rischio di aborto;  BCF  con una frequenza cardiaca <80 bpm rappresenta un elevato  rischio di morte fetale (17-22).

Flussimetria cardiaca – 4 camere

Colonna vertebrale: presenta 3 centri di ossificazione per ciascuna vertebra: uno nel corpo vertebrale e due negli archi vertebrali.
Encefalo: dalla 9ª alla 12ª settimana: l’ecografia evidenzia unicamente il contorno cranico che circonda le vescicole cerebrali ripiene di liquido.  Queste ultime occupano quasi completamente la cavità del neurocranio.  Infatti le uniche strutture solide sono talamo e corpo striato, situate caudalmente e perifericamente, evidenziabili con difficoltà perchè dotate di scarsissima ecogenicità. 
Dalla 9ª settimana è possibile visualizzare i plessi coriodei degli emisferi e del romboencefalo. Questi ultimi suddividono il romboencefalo in due aree: anteriore e posteriore. Un difettoso sviluppo dell’area anteriore del rombencefalo provoca la formazione della cisti della fossa cranica posteriore che caratterizza la S. di Dandy-Walker.
Alla 10w è possibile visualizzare molte strutture del SNC: gli emisferi cerebrali divisi dalla falce e  occupati quasi completamente dai ventricoli laterali in cui si affacciano i plessi corioidei. La visualizzazione dei plessi corioidei  consente di datare la gravidanza oltre la 9a settimana. 
11ª w:
Alla XIª w è ancora meglio precisabile l’inserzione placentare; compaiono movimenti di estensione degli arti superiori e inferiori che si fanno ampi ed armonici. E’ possibile misurare, oltre a CRL, il DBP, la lunghezza del femore e la circonferenza cranica. 
12ª e 13ª w: 

Fusione delle membrane amnio-coriali:  Il rapporto del diametro della camera gestazionale con il diametro del sacco amniotico si riduce progressivamente dalla 5-6w fino ad una obliterazione dello spazio extraamniotico (celoma extraembrionale) verso la 12w. la mancata fusione di queste membrane fra di loro e a livello della decidua parietale non costituisce elemento patologico. Spesso è dato osservare una raccolta fluida fra il corion e la decidua parietale. Tale elemento se di modesta entità non suscita allarme ma  se è > 50 ml indica un’elevata probabilità di aborto.

La visualizzazione del sacco amniotico nel primo trimestre non è sempre facile essendo le pareti molto sottili ed è possibile generalmente solo con sonde ad alta frequenza che per effetto Tyndall discriminano la densità diversa fra liquido celomatico e liquido amniotico. Una discriminazione fra le due cavità è più facile con le sonde che utilizzano la cosiddetta seconda armonica.
Movimenti fetali coordinati: Alla XIIa e XIIIa w compaiono movimenti di rotazione del capo, movimenti di estensione del capo sul tronco e contemporanei movimenti di estensione del capo, del tronco, e degli arti inferiori: il corpo rimane all’indietro come in opistotono. L’embrione porta spesso le mani verso il capo, la faccia, la bocca. Compaiono i primi atti di deglutizione e di suzione.

SNC: le cavità dei ventricoli laterali sono riconoscibili in quanto occupano la maggior parte della volta cranica. Al loro interno la sostanza corioidea, notevolmente ecogenica, è ampiamente rappresentata.  Il mantello cerebrale è difficilmente riconoscibile perché molto sottile e poco ecogenico.  In alcuni casi può essere identificato come una sottile lamina che circonda le cavità ventricolari. Si individuano grossolanamente dall’alto in basso:  il telencefalo dal quale si formeranno gli emisferi cerebrali[1], il diencefalo che poi darà origine al 3° ventricolo, il mesencefalo da cui si svilupperà l’acquedotto di Silvio e il romboencefalo che si trasformerà nel 4° ventricolo, cervelletto e bulbo

[1] La mancata suddivisione del telencefalo alla  7ª settimana, è all’origine della S. Oloprosencefalica.

 

NT (Nuchal Translucency): la translucenza nucale è l’immagine ecografica di una raccolta liquida situata fra la cute e il collo fetale, visibile particolarmente fra la 11a e la 13a settimana di gestazione alle quali corrispondono valori di CRL da 45 a 77 mm. Dopo la 13a  w  l’incidenza di translucenza nucale aumentata in feti aneuploidi decresce, creandosi quindi un falso negativo. 
Lo spessore della NT è misurato secondo la tecnica di Nicolaides ed i criteri stabiliti dalla Fetal Medicine Foundation (FMF). Il feto deve trovarsi in situazione trasversa con la testa allineata  con il tronco. La testa fetale deve inoltre essere in posizione neutra: l’iperestensione  può dare un risultato di NT falsamente aumentato mentre l’iperflessione in avanti della testa fetale fornisce un risultato falsamente diminuito. La misurazione va effettuata sul massimo valore della NT. I caliper di misurazione vanno posti esattamente sulle linee interne delimitanti la NT. Deve essere effettuata più di una misurazione prima accettare i parametri definitivamente. In presenza di cordone ombelicale attorno al collo (5% dei casi) occorre effettuare due misurazioni: una sopra ed una sotto il cordone ombelicale e accettare la media come valore di NT reale.
Esiste un diretto rapporto fra NT e CRL.  L’aumento della NT ha una stretta correlazione con il rischio di malformazioni fetali quali  trisomia 21 (S. di Down), trisomia 18,  trisomia 13, S. di Turner, triploidie. La NT combinata a età materna e livelli sierici di free β-hCG e PAPP -A  (bi-test) è utilizzata in laboratorio per il calcolo di rischio di malformazioni fetali utilizzando un apposito sotware fornito dalla FMF. 
Il valore della NT nei feti euploidi non deve superare 3.5 mm.
Durante il II° trimestre di gravidanza, in genere, l’aumento della translucenza nucale si risolve, sebbene in alcuni casi evolva in edema nucale o in igroma cistico con o senza idrope generalizzata.
In sezione sagittale mediana ideale della testa  fetale con la sonda parallela al naso:  appare l’osso nasale iperecogeno, la punta del naso,  il palato, il  diencefalo (ipo-anecogeno, al centro). Una rotazione di 15° della testa fetale comporta la scomparsa dallo schermo dell’osso nasale e la visualizzazione dell’osso zigomaticoa livello della sua sinostosi con il palato.   A 11-13 settimane l’osso nasale è assente in circa:
    • Feti euploidi                                  1-3%
    • Feti con trisomia 21                    60%
    • Feti con trisomia 18                    50%
    • Feti con trisomia 13                    40%

e) misurazione dell’angolo facciale:  l’epoca gestazionale deve essere 11+0-13+6 settimane e la lunghezza vertice-sacro tra 45 e 77 mm. Decresce con l’aumentare del CRL.

  • L’ingrandimento dell’immagine dovrebbe essere tale che solo la testa fetale e la parte superiore del torace occupino l’intero schermo
  • Una sezione sagittale mediana del volto fetale deve essere visualizzata
  • L’angolo facciale è compreso tra:
    • una linea tracciata lungo la superficie superiore del palato fetale
    • una linea che attraversa il vertice superiore della porzione anteriore dell’osso mascellare e che si sviluppa lungo la superficie esterna della fronte. Quest’ultima è rappresentata dell’osso frontale o da una membrana ecogena visibile al di sotto della cute frontale al livello della sutura metopica che risulta in genere aperta a quest’epoca gestazionale

Vescica fetale: visibile dalla 14a w.

Testicoli: discendono nello scroto

Rene fetale: la pelvi renale si presenta transonica e costituisce un punto di repere per il rene, mentre le ghiandole surrenali sono ipoecogene.
i) Membrana cloacale: si suddivide in parte anale e parte uro-genitale; da quest’ultima si rigina il tubercolo genitale e le pieghe genitali. Da tubercolo si origina il pene o il clitoride mentre dalle pieghe genitali si originano lo scroto o le piccole labbra.
misurazione flusso ematico attraverso la valvola tricuspide
osservazione del dotto venoso di Aranzio: Il dotto venoso è un piccolo vaso posto tra la vena ombelicale e la vena cava inferiore

  • Circa il 20% del sangue ossigenato proveniente dalla placenta viene diretto al cuore fetale attraverso il dotto venoso, evitando il circolo epatico. Dall’atrio destro, il sangue passa in quello sinistro attraverso il forame ovale e da qui viene diretto nel ventricolo sinistro e nell’aorta fetale
  • Il dotto venoso si chiude in genere spontaneamente entro pochi minuti dopo la nascita ma può rimanere pervio più a lungo soprattutto nei nati pretermine

 

valutazione della frequenza cardiaca fetale (FHR, Fetal Heart Rate):

  • E’ necessario ottenere una sezione assiale o longitudinale del cuore fetale
  • Viene utizzato il Doppler pulsato per ottenere 6-10 cicli cardiaci durante una fase di quiescenza fetale
  • La frequenza cardiaca fetale viene calcolata dal software dell’apparecchio ecografico

In una gravidanza normale, la FHR aumenta da circa 110 bpm a 5 settimane di  gravidanza fino a 170 bpm a 10 settimane e poi graduatamente decresce fino a circa 150 bpm entro la 14a settimana.

  •  Nella trisomia 21 la FHR è lievemente aumentata ed è al di sopra del 95° percentile in circa il 15% dei casi
  • Nella  trisomia 18 la FHR è lievemente dimimuita ed è al di sotto del 5° percentile in circa il 15% dei casi
  • Nella trisomia 13 la FHR è significativamente aumentata ed è al di sopra del 95° percentile nell’ 85% dei casi

 Uno screening nel primo trimestre di gravidanza basato sulla combinazione di di età materna, NT fetale, FHR, ß-hCG libera e PAPP-A nel siero materno permette di identificare circa il  90% dei casi affetti da trisomia 21 con una percentuale di falsi postivi del 3%.

  • Le differenze tra la trisomia 21, 13 e 18 sono:
    • La NT fetale è più alta nelle trisomie 18 e 13 rispetto alla trisomia 21
    • I valori sierici materni di PAPP-A sono più bassi nelle trisomie 18 e 13 rispetto alla trisomia 21
    • I valori sierici materni di ß-hCG libera sono aumentati nella trisomia 21 mentre risultano ridotti nelle trisomie 18 e 13
    • La frequenza cardica fetale è aumentata nella  trisomia 13, ma non nelle trisomie 21 e 18.

Queste pagine fanno parte del sito fertilitycenter.it in internet da marzo 2011. I testi, le tabelle, i disegni e le immagini pubblicati in queste pagine sono coperte da copyright ma a disposizione di tutti per copia e riproduzione purchè venga citata la fonte con link al sito www.fertilitycenter.it.

Ringrazio i lettori per la loro cortese attenzione e li prego di voler comunicare le loro osservazioni e consigli su eventuali errori o esposizioni incomplete.

 Enzo Volpicelli

 

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11 commenti

mle30o 14 Luglio 2015 - 1:45

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