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Colpocele

Da dottvolpicelli

Si definisce colpocele  (dal greco kolpos = vagina e kele = ernia) la protrusione della parete vaginale nel lume stesso della vagina fino a fuoriuscire dall’ostio vulvare.

Il prolasso vaginale si verifica assai raramente come fatto isolato, rientrando invece nel quadro generale del prolasso uterino. Inoltre, se la parete vaginale prolassata è quella anteriore, si verifica anche un prolasso della vescica (cistocele) a causa degli stretti rapporti tra vagina e vescica urinaria.

Se il prolasso vaginale interessa la parete posteriore compare contestualmente un prolasso rettale (rettocele) per i rapporti di contiguità tra parete vaginale posteriore e retto (1).

 Il prolasso vaginale implica un ampio spettro di alterazioni anatomiche che variano dal modesto descensus fino all’eversione totale della vagina. Esso si può accompagnare ad un’alterazione funzionale sia a carico del basso tratto urinario che della regione ano-rettale, con eventuale compromissione della sfera sessuale. La prevalenza di prolasso urogenitale è superiore al 30% nelle donne di età compresa tra 20 e 60 anni  (2,3).

EZIOLOGIA: molte sono le noxae patogene alla base del colpocele; fra le principali ricordiamo:

  • isterectomie nelle quali non sono state effettuate misure preventive di colposospensione.
  • parti precipitosi
  • parto con feti macrosomici 
  • applicazione di forcipe.

Questi eventi possono determinare lacerazioni della fascia endopelvica, del perineo, dei muscoli elevatori dell’ano, dei

Lesioni del pavimento pelvico da parto

ligamenti utero-sacrali e/o dei ligamenti di Mackenrodt.

Nelle nullipare invece la causa del prolasso va ricercata in anomalie congenite del collagene e del connettivo e nel fisiologico rilassamento di fasce e legamenti con il progredire dell’età. Con il procedere dell’età inoltre si assiste ad una progressiva diminuzione della densità delle fibre muscolari  con progressiva denervazione dei mm.  elevatori dell’ano e del muscolo trasverso profondo del perineo (5,6).

Infine, sono importanti fattori patogenetici la carenza di estrogeni, con conseguente lassità dei legamenti di sospensione e atrofia del sistema di supporto del pavimento pelvico, le malattie polmonari croniche e la stipsi cronica poiché determinano un aumento della pressione endoaddominale.

SINTOMATOLOGIA: senso di peso gravativo ipogastrico, episodi di incontinenza urinaria o, raramente, di incontinenza fecale. I sintomi si accentuano quando la donna resta per lungo tempo in piedi e quando la pressione endoaddominale aumenta (tosse, sollevamento pesi etc.)  mentre si attenuano durante i periodi di riposo a letto (7.8).

DIAGNOSI: La visualizzazione del difetto vaginale apicale non è così semplice come sembrerebbe. Infatti, all’esame speculare il prolasso della parete vaginale anteriore e posteriore appare facilmente mentre il prolasso apicale può essere misconosciuto a causa della posizione litotomica della paziente in esame. Per tale motivo occorre mettere la paziente semiseduta, con un angolo di 45° circa sul piano della sedia ostetrica e chiedendo alla paziente di tossire o ponzare in modo che la pressione addominale consenta la visualizzazione del prolasso dell’apice della vagina.

 PROCEDURE PROFILATTICHE POST-ISTERECTOMIA: In corso di isterectomia, si raccomanda di eseguire sempre una sospensione della volta vaginale (per es. al ligamento longitudinale anteriore del sacro), anche in caso assenza di descensus, quale procedura profilattica (9.10).

TERAPIA: COLPOPERINEOPLASTICA

Bibliografia:

  1. DeLancey JO.: “Anatomy and biomechanics of genital prolapse”. Clin Obstet Gynecol 1993; 36: 897–909.
  2. Samuelsson E.C.,Arne Victor F.T-,Tibblin G.,Svardsudd: “K.F. Signs of genital prolapse in a Swedish population of women 20 to 59 years of age and possible related factors?”. Am J Obstet Gynecol 1999.180:p.372-3
  3. Bradley CS, Nygaard IE.: “Vaginal wall descensus and pelvic fl oor symptoms in older women”. Obstet Gynecol 2005;106(4):759–766.
  4. Hendrix S. L., Clark A., Nygaard I., Arakagi A., Barnabei V., Mc Tienam A.: “Pelvic Organ Prolapse in Women’ s Health Initiative? Gravity and gravidity”. Am J Obstet Gynecol, 1999,181.p 6-11
  5. Clark A, Gregory T, Smith V, Edwards R.: “Epidemiologic evaluation of reoperation for surgically treated pelvic organ prolapse and urinary incontinence”. Am J Obstet Gynecol 2003;189(5):1261–1267.Mac Lennan A.H., Taylor A.W., Wilson D.H.,Wilson D.: “The prevalence of pelvic floor disorders and their relationship to gender age ,parity and mode of delivery”. Br J Obstet Gynecol, 2000. 107:p 1460-1470
  6. DeLancey JO.: “Anatomic aspect of vaginal eversion after hysterectomy”. Am J Obstet Gynecol, 1992,166p 1717-28.
  7. Shull B. “Pelvic Organ Prolapse: anterior, superior, and posterior vaginal segment Defects”. Am J Obstet Gynecol, 1999,181.p 6-11
  8. Richter K.: “Massive erosion of the vagina: pathogenesis, diagnosis and theraphy of the “true” prolapse of th vaginal stump”. Clin Obstet Gynecol, 1982. 25:p.897-912
  9. De Lancey J.O.: “Anatomic aspects of vaginal eversion after hysterectomy”. Am J Obstet Gynecol, 1992. 166: p. 1717- 24
  10. Shull B.: “Pelvic Organ Prolapse : anterior, superior, and posterior vaginal segment Defects”. Am J Obstet Gynecol, 1999,181.p 6-11

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