Andrologia, Endocrinologia

Androstenedione

L’androstenedione è un ormone steroideo a 19 atomi di carbonio secreto dalle ghiandole surrenali, dal testicolo nell’uomo e dall’ovaio nella donna. 

Una piccola quota viene sintetizzata anche a livello periferico da deidroepiandrosterone (DHEA) e 17-idrossiprogesterone (17-OH-P).

Tale ormone, viene prodotto anche come elemento intermedio nella via biochimica del metabolismo degli androgeni e come tale può definirsi anche come pro-ormone.  

Nella femmina, l’androstenedione viene prodotto, sotto lo stimolo delle gonadotropine ipofisarie, dalle cellule della teca, e prontamente convertito in estradiolo ed estrone dalle cellule della granulosa. 

 

La sintesi surrenalica di androstenedione – percentualmente superiore dopo la menopausa – avviene sotto lo stimolo dell’ACTH ipofisario.

 

 

Patologie associate ad elevati livelli sierici di Androstenedione 

  1. Acne, irsutismo, virilizzazione e calvizie androgenetica.
  2. PCOS  Valori superiori a quelli di riferimento, specie se associati a gonadotropina luteinizzante (LH) elevata, orientano verso una possibile diagnosi di sindrome dell’ovaio policistico (sindrome di Stein-Leventhal),
  3. Sindrome di Cushing –  Androstenedione elevato e  ipercortisolemia.
  4. Ca ovaio o surrenalico:  Valori decisamente elevati (>30 nmol/L) di A. possono far supporre un tumore surrenalico od ovarico ormono-secernente.

Patologie associate a diminuiti livelli sierici di Androstenedione 

  1. Valori di androstenedione inferiori alla norma sono tipici dell’insufficienza surrenalica.

I livelli di androstenedione nel sangue variano nel corso del giorno e durante il ciclo ovarico nella donna. Pertanto, nelle donne fertili, è indicato sottoporsi all’esame una settimana prima o quella dopo la comparsa delle mestruazioni.

Androstenedione e fitness – L’andostrenedione è il precursore sia degli estrogeni che del testosterone e DHT. Questa caratteristica limita le possibilità d’impiego dell’androstenedione come pro-ormone in grado di aumentare i livelli sierici di testosterone; il contemporaneo aumento della conversione in estrogeni tende infatti ad annullarne i presunti effetti anabolizzanti (aumento della massa muscolare) ed ergogenici (aumento della forza).


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