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Muscolo piriforme

Da dottvolpicelli

Il m. piriforme: origina dal terzo inferiore del sacro, sui margini del 2-3° foro sacrale anteriore,  e dal ligamento sacro-tuberoso, decorre dietro al retto  ai vasi ipogastrici e ai nervi del plesso sacrale. E’ addossato alla parete pelvica dalla quale fuoriesce attraverso il grande forame ischiatico per inserirsi sul margine superiore del grande trocantere del femore. 

Funzioni – Il muscolo piriforme è coinvolto nei movimenti di rotazione laterale e abduzione dell’anca; inoltre, contribuisce a stabilizzare il rapporto tra testa del femore e acetabolo.

Limita due spazi: uno superiore o canale sopra-piramidale attraverso il quale passa il peduncolo vascolo-nervoso gluteo superiore ed un spazio sotto-piramidale attraversato dal n. grande ischiatico, n. gluteo inferiore, n. cutaneo posteriore del femore, a. e v. ischiatica, n. pudendo interno, a. e v. pudenda interna.   E’ innervato dal n. piriforme, formato da fasci provenienti  dai nn. S1-S2, che penetra nel muscolo dalla faccia anteriore nel momento in cui il piriforme esce dal grande forame ischiatico.

La sindrome del piriforme è la compressione del nervo sciatico da parte del muscolo piriforme che si manifesta con dolore in sede glutea irradiato all’arto inferiore e talora accompagnato da disturbi sensitivo-motori. 

Le cause della sindrome del piriforme sono molteplici e includono alterazioni congenite, difetti posturali, esiti post-traumatici e chirurgici, attività sportive intense, cadute dirette sui glutei o perfino una guida prolungata con il portafoglio posizionato nella tasca posteriore dei pantaloni. 

Diagnosi differenziale con sciatalgia: Quando si parla di sciatica vera e propria ci riferiamo principalmente ad una compressione radicolare presente a livello dell’uscita dal canale midollare di una radice nervosa che andrà a comporre il nervo sciatico, ad opera di una discopatia, come per esempio una protrusione o un’ernia. Inoltre l’irradiazione della lombosciatalgia all’arto inferiore si localizza all’interno della coscia mentre nella sindrome del piriforme il dolore si irradia essenzialmente sul lato esterno della coscia.

La prognosi è in genere molto buona con un trattamento conservativo basato su esercizi di stretching, rieducazione motoria, terapie fisiche e farmaci antinfiammatori. Il massaggio connettivale profondo è una metodica molto efficace nel campo del trattamento dei trigger dolorosi. Si cerca, infatti, di lavorare direttamente sul trigger point attivo, andando a massaggiare la zona nodulare, palpabile con le dite, fino a che non si sente un rilasciamento della stessa. Lo stretching è la metodica più facilmente attuabile; è un allungamento del muscolo in questione, il quale permette di andare a detendere la componente fasciale addensata, portando quindi ad un progressivo allungamento di tutte quelle che sono le strutture miofasciali, andando a lavorare direttamente sulla capacità del muscolo di accorciarsi e allungarsi in maniera corretta ed ottimale.

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